Primi fiocchi di neve in Puglia: Castel Del Monte e Murgia imbiancate. Scatta l'allerta gialla
NEWS DALLA SEZIONE
i più visti della sezione
NEWS DALLE PROVINCE
Nonna Maria festeggia 106 anni: è la più longeva della provincia di Brindisi
i più letti
Il caso
Gianpaolo Balsamo
24 Marzo 2019
CANOSA - Quelle insospettabili violenze in famiglia, sulla madre e sul padre. Quei crimini nascosti, compiuti sui padri e sulle madri oramai avanti negli anni e incapaci di difendersi dalla rabbia, dall’odio di figli degeneri, prigionieri di demoni che si chiamano droga, alcolismo, disoccupazione, malavita. Alla base di tutto, il bisogno di denaro.
Voleva soldi forse per acquistare la «dose» giornaliera anche il 32enne cansino (omettiamo di rivelare la sua identità per tutelare la privacy dei genitori) arrestato dai poliziotti del locale commissariato, ai comandi del vice questore aggiunto Raffaele Fiantanese, con la pesante accusa di estorsione nei confronti dei genitori.
Tutto ha avuto inizio da una telefonata dai toni decisamente allarmati: «Correte, nostro figlio vuole i soldi. Ci sta minacciando». Il focolare domestico, insomma, si trasforma ancora una volta in una trappola pericolosa.
Una escalation di violenze ha costretto il padre e la madre, oramai stanchi delle vessazioni del figlio, a chiedere l’intervento dei poliziotti del commissariato che, ricevuta la richiesta d’aiuto al 113, sono intervenuti alla periferia di Canosa, ponendo così fine ad un incubo che un’intera famiglia stava vivendo da tanto, troppo tempo.
E così il 32enne, su disposizione del pm di turno Raffaella De Luca del Tribunale di Trani, è finito in manette ed i suoi genitori hanno potuto tirare un sospiro di sollievo. Quando, come detto, i poliziotti di una volante sono intervenuti, il giovane era intento ad allontanarsi dalla sua abitazione. È stato bloccato e perquisito. In tasca aveva i cinquanta euro che, poco prima, con varie minacce, aveva estorto ai genitori probabilmente per acquistare l’ennesima dose di stupefacente.
Dopo aver ascoltato i familiari del giovane, i poliziotti hanno accertato che lo stesso aveva ormai da tempo costretto l’intera famiglia a sottostare ad un clima di tensione e paura: numerosi, infatti sarebbero stati gli episodi di maltrattamenti, minacce reiterate, aggressioni fisiche e verbali continue ed incessanti tentativi di estorcere denaro. Gli sventurati genitori in alcune circostanze, per sfuggire all'ira del figlio, sarebbero stati costretti anche ad allontanarsi dalla loro abitazione. Così come il 32enne per racimolare il denaro necessario per acquistare la droga, avrebbe venduto diversi oggetti presenti in casa, sottraendoli alla famiglia.
Per tutti questi motivi, quindi, il provvedimento restrittivo è stato necessario per garantire anche l’incolumità dei due anziani costretti dalla disperazione, con le lacrime agli occhi, a denunciare il loro figlio.
LE RUBRICHE
Lascia il tuo commento
Condividi le tue opinioni su