Sfrecciano ad una velocità pazzesca. Quasi sempre in contro senso. Chi guida porta un passeggero senza pensare ai pericoli. I marciapiedi spesso scambiati come carreggiata stradale. Il casco? Nemmeno per sogno. Il rispetto delle regole stradali? Come per il casco. Sorpassare da destra la normalità. Questo il recinto entro il quale inquadrare il fenomeno, sempre più preoccupante, delle biciclette a pedalata assistita - ma si potrebbe scrivere «bolidi a due ruote» - a Barletta. Insomma la mobilità con la e-bike è una giungla. Spesso i mezzi sono modificati e raggiungono velocità supersoniche. Molti i ragazzi che la mattina utilizzano questo mezzo per andare a scuola. Qualcuno è già finito in ospedale con faccia e denti rotti e tanti punti di sutura.
In merito a questa pericolosa invasione il nostro lettore Michele Languino fa presente che: «Il Codice della strada all'articolo 50 definisce i velocipedi come veicoli a due ruote funzionanti a propulsione esclusivamente muscolare, per mezzo di pedali o di analoghi dispositivi, azionati dalle persone che si trovano sul veicolo» e poi: «sono altresì considerati velocipedi le biciclette a pedalata assistita, dotate di un motore ausiliario elettrico avente potenza nominale continua massima di 0,25 kw la cui alimentazione è progressivamente ridotta ed infine interrotta quando il veicolo raggiunge i 25km/h o prima se il ciclista smette di pedalare . I velocipedi a pedalata assistita e quelli elettrici con acceleratore per circolare sono soggetti alla normativa prevista per i ciclomotori». Languino, inoltre, si chiede: «Le forze dell'ordine quanti controlli hanno effettuato? Se i veicoli sono a norma non dovrebbero avere nessun problema. L’articolo 68 commi 1/6 stabilisce il sistema sanzionatorio, comma 8, per coloro che mettono in commercio velocipedi non conformi. L’articolo 182 del Cds per le norme di comportamento nella circolazione dei velocipedi».
Giova ricordare quanto scriveva il giudice Francesco Messina su queste colonne il 24 luglio del 2016: «È quanto avviene a Barletta, ad ogni ora del giorno e della notte. Un pessimo esempio della mancanza di civiltà e di educazione di chi vive nella nostra città. Eppure dovrebbe essere noto a tutti che guidare le biciclette a pedali classiche e quelle con il motore non sono esenta dal rispetto del codice della strada. A Barletta è tollerata una pratica pericolosissima, realizzata tanto da giovani che da anziani, che lascia stupefatto chiunque visiti la città». Per quanto altro tempo?