«Su Ilva abbiamo avuto il miglior risultato possibile nelle peggiori condizioni possibili. Mi si dice che ho perso tempo, forse perché in questo Paese accertare la legalità delle cose vuol dire perdere tempo ma per me non lo è». Così dichiara Luigi Di Maio al Digithon, l'evento dedicato all'innovazione tecnologica organizzato dal deputato Pd Francesco Boccia. Il vicepremier è intervistato dal giornalista Massimo Giletti. «Nei prossimi giorni andrò a Taranto perché ci metto la faccia e mi prendere tutte le mie responsabilità. Con una consapevolezza, in questo momento di meglio non si poteva fare ma molto si potrà fare in futuro. Ed è per questo che serve una legge per la riconversione economica di Taranto: una città non può dipendere da una sola azienda», aggiunge Di Maio.
Parlando poi del Governo e del rapporto con Matteo Salvini il ministro sottolinea: «Questo è un governo forse inaspettato ma che ha messo insieme due forze politiche attorno a un contratto e non è fatto da voltagabbana. Ci sono cose su cui non adiamo d’accordo e quando c'è bisogno di dire "modera i termini perché non concordo" ce lo diciamo». «Io credo in questo governo e spero che duri il più possibile. Non provano tanto a dividerci sui temi concreti - dichiara il ministro - anche perché lì ci vogliono i voti in Parlamento, ma sulle dichiarazioni. Per questo ho detto che non si può attaccare in quel modo la magistratura perché in questo modo facciamo il gioco di chi ci vuole dividere. Se io intervengo e dico non sono d’accordo su un tema è per dire evitiamo che ci siano discrepanze sulle opinioni perché sui fatti ci capiamo al volo».
TAP - «Per ora non c'è un accordo tra M5S e Lega sul tema Tap ma lo dovremo trovare e lo possiamo fare solo con il dialogo con le comunità locali».
I PROGETTI FUTURI - «In settembre avvieremo il codice del lavoro, aboliamo 140 leggi incomprensibili sul lavoro e le riuniamo in un solo codice. E a fine mese emaniamo, attraverso un decreto, un pacchetto semplificazione che riguarderà anche il codice appalti». E sulle start up aggiunge: «Entro dicembre lanceremo un fondo di venture capital, sul modello francese, per investire in startup italiane».
«L'obiettivo è fare quello che hanno fatto in Francia: creare anche attraverso una banca di investimento pubblica le condizioni affinchè le aziende di giovani che fanno innovazione non vengano acquistate da colossi stranieri e vadano all’estero, ma restino in Italia», spiega ancora Di Maio»