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Comunali Bari, Laforgia al Pd: «Accordo non si trova per editto»

 
Redazione online

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Michele Laforgia

Immediata la reazione dell'avvocato Michele Laforgia, che da tempo ha espresso la sua volontà di scendere in campo per la carica di primo cittadino di Bari

Venerdì 09 Febbraio 2024, 18:45

20:29

BARI - «A Bari, il Partito democratico ha designato Vito Leccese quale proprio candidato sindaco. Potrebbe essere una buona notizia, se fosse un punto di partenza, sia pure a meno di quattro mesi dal voto. Ma così non sembra. Non è un buon inizio presentare una candidatura invitando gli altri a farsi da parte 'per senso di responsabilità'; non è un buon inizio accettarla ed annunciarla senza neppure menzionare chi dovrebbe essere il proprio primo interlocutore, peraltro in aperta contraddizione con quanto dichiarato sino a qualche giorno fa». Lo scrive su facebook l’avvocato Michele Laforgia, candidato alle comunali di Bari e sostenuto dalla Convenzione che raggruppa partiti e movimenti di sinistra.

«In politica, come nella vita, non si arriva alla sintesi con un editto, a colpi di maggioranza o per pubblici proclami, ma con il confronto, la discussione, la mediazione. Per raggiungere l’unità occorrono pazienza, dedizione e fatica, la disponibilità ad ascoltare le ragioni degli altri e ad esporre, con umiltà, le proprie. Altrimenti si fanno passi indietro, non in avanti. E io sono disposto solo a fare passi in avanti». 

DONNO (M5S) PD BARI NON RISPETTA SCELTA DEL CANDIDATO

«Prendiamo atto della scelta di voler forzare da parte del Partito democratico e di non accogliere le richieste di questi mesi, ovvero individuare una figura che potesse unire la coalizione ed essere garante di questa coalizione per andare in continuità con un’amministrazione che ha fatto bene». Lo ha detto a Bari il deputato del Movimento 5 Stelle, Leonardo Donno, a margine della manifestazione di Cgil e Uil contro l’autonomia differenziata. Il riferimento è alla scelta da parte del Pd di candidare Vito Leccese come sindaco di Bari per le amministrative di giugno.

La coalizione, ha aggiunto, «voleva una guida che fosse rappresentativa di tutte le realtà politiche e civiche». «C'è stato un non rispetto del metodo di scelta del candidato. Noi proponiamo che il tavolo della coalizione sia convocato lunedì perché non dobbiamo perdere tempo per capire i temi alla base di questa scelta da parte del Pd». Donno ricorda che era stata richiesta «una figura civica e terza» e che Leccese «non risponde a questi requisiti». Quando alle primarie, «il tema per noi non è sul tavolo e non è in discussione».

LA RISPOSTA DEL PD PUGLIESE

«Prendiamo atto, dalle dichiarazioni del deputato Leonardo Donno, che il Movimento 5 stelle non condivide la scelta di Vito Leccese, né quella delle primarie. In questi lunghi mesi abbiamo atteso invano la disponibilità a trovare un modo per tenere insieme la coalizione. Tre mesi fa abbiamo congelato le nostre tre autorevoli candidature. Nei giorni scorsi Pietro Petruzzelli, Paola Romano e Marco Lacarra, i più votati alle scorse amministrative, hanno fatto un gesto di grande generosità indicando Vito Leccese come sintesi civica del Pd da portare al tavolo della coalizione». Lo dichiara Domenico De Santis, segretario Pd Puglia, replicando alle dichiarazioni del coordinatore regionale del M5s sulla scelta del candidato alle comunali di Bari.

«Una proposta - prosegue - individuata anche per venire incontro alla richiesta degli alleati di trovare un nome che non fosse espressione diretta del Pd. Ma niente, non va bene nemmeno questo. Che si fa allora? Si tirano i dadi, si fa un sorteggio, si pesca la carta più alta? Non è più tempo di veti e polemiche. Qui sono in ballo il futuro della nostra città e uno straordinario patrimonio di buon governo e credibilità acquisita negli anni. Nei momenti più complicati del centrosinistra abbiamo trovato la soluzione con le primarie. Ma ci vengono negate anche queste. Quindi? Invito tutti alla ragione - aggiunge - perché sono mesi che subiamo da parte di un segmento della coalizione solo diktat e pressioni su un unico nome che ad oggi non ha unito la coalizione. Il nostro obiettivo è invece, fin dall’inizio, quello di provare a trovare l’unità dello schieramento progressista. Lo abbiamo dimostrato nei fatti. Ora ci aspettiamo rispetto, senso di responsabilità e, finalmente, qualche segnale concreto che testimoni, anche da parte degli altri interlocutori, la volontà di tenere unita la coalizione».

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