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Francesco Boccia benedice Vito Leccese

Francesco Boccia benedice Vito Leccese

 
MICHELE DE FEUDIS

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MICHELE DE FEUDIS

Francesco Boccia benedice Vito Leccese

Martedì convocato il tavolo politico della coalizione dove sarà presentata la candidatura dell’ex deputato dei Verdi. Sarà presente anche Laforgia

Venerdì 09 Febbraio 2024, 15:05

La contesa nel centrosinistra barese per le prossime comunali entra nel vivo con l’assemblea cittadina del Pd che - con 36 sottoscrizioni su 41 componenti - delibera di schierare il partito a sostegno di Vito Leccese, capo di gabinetto del sindaco Decaro.

La riunione si è svolto con un po’ di ritardo ed è stata introdotta dalla relazione del capogruppo al Senato Francesco Boccia, mentre nella sala di Via Re David c’erano oltre cento persone, tra cui i consiglieri regionali Lucia Parchitelli e Francesco Paolicelli, e gli assessori dem al Comune Paola Romano e Pietro Petruzzelli (assente giustificato il deputato Marco Lacarra, influenzato). Il passaggio non è stato indolore è alla fine il documento non è stato sottoscritto dal presidente dell’assemblea, Titti De Simone, da Antonella Morga e da altre tre iscritti, che nelle scorse settimane avevano manifestato attenzione per la proposta politica di Michele Laforgia (poi astenuti nel voto finale).

Nel documento presentato dopo la relazione di Boccia è chiarito il contesto: «Il momento di stallo che si è determinato nel confronto sul metodo di selezione delle candidature potrebbe pregiudicare la tenuta complessiva dello schieramento con il rischio di vanificare i risultati politici fino ad oggi ottenuti». Da qui la soluzione: «L’assemblea cittadina fa propria la candidatura di Vito Leccese, già deputato dei Verdi e dell’Ulivo, che ha partecipato nel 2007 alla fondazione della comunità del Pd su scala nazionale, perché possa essere il momento di sintesi delle diverse sensibilità presenti nella coalizione, garantendo al contempo la prosecuzione della positiva esperienza di governo degli ultimi decenni, avendo seguito da vicino tutte le partite più importanti che hanno trasformato la città in questi anni». In questo passaggio della mozione ci sono gli elementi più politici: Leccese è una figura unificante ma non espressamente del Pd (pur essendo stato tra i fondatori) e poi rappresenta la continuità amministrativa con il doppio mandato di Antonio Decaro. Un riferimento che sembra essere inserito proprio per snidare le ritrosie dei 5S, che continuano a chiedere una opzione di cambiamento rispetto alle precedenti giunte.

«Il Pd è la casa dei baresi - ha spiegato Boccia nella sua relazione - e dimostra in pieno la sua maturità politica. Su Bari, Firenze e sulle regionali si concentrerà la massima contrapposizione tra il centrosinistra e questa destra». «Bari - ha aggiunto - non può che andare avanti nel solco tracciato da Emiliano e Decaro. Il gesto di Lacarra, Romano e Petruzzelli ci consente di unire una comunità. Basta? Probabilmente no, ma ci porta a Leccese, un pezzo di storia della città. Lui coniuga la politica e le competenze tecniche. Sa “aggiustare un interruttore”. Noi gli chiediamo di guidare un processo politico». Boccia ha anche chiesto a Michele Laforgia di rivedere le sue posizioni alla luce della ritrovata unità del Pd, ma l’appello - non molto diverso da quello formulato nelle precedenti interlocuzioni tra il penalista e Michele Emiliano o Antonio Decaro - non è detto che faccia breccia. Nel dibattito l’assemblea ha rumoreggiato dopo un intervento di una dirigente dell’area Lacarra, mentre Petruzzelli ha presentato la mozione unitaria.

Il prossimo passaggio? Martedì ci sarà la riunione del tavolo della coalizione, a cui - riferiscono fonti dem - ha chiesto di partecipare Laforgia, candidato della sinistra e non si può escludere che sia invitato anche Leccese. In quella sede si misureranno le distanze tra i vari fronti rispetto all’ipotesi di trovare un punto di sintesi su un solo candidato: se l’accordo non si dovesse materializzare, o si rispolvereranno le primarie (con i gazebo diventati pieni di ragnatele e veleni in questi mesi) o si andrà con due candidati distinti alle elezioni di giugno.

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