Un fantasma si aggirava tra i fremiti autunnali dell’aria di Londra: quello della minaccia di nuovi focolai Covid alimentati dall’aggressiva variante Delta importata dall’India e destinati - chissà - a propagarsi fra i tifosi che sono tornati ad affollare gli spalti di Wembley. Sullo sfondo la partitissima tra Inghilterra e Italia verso il sogno della finalissima degli Europei di calcio.
Lo stesso fantasma si è materializzato, annunciato da quanto s’è visto nel dopo lockdown e da inutili riunioni dei comitati per la sicurezza e l’ordine pubblico, nelle piazze, nelle strade, nei locali, sulle spiagge, nelle abitazioni private italiane, a giochi fatti, tra raduni, visioni collettive, impazzamenti e la Coppa tra le mani degli azzurri.
Se Maria van Kerkhove voleva rovinare la sbornia di massa c’è riuscita alla perfezione. Ora ci si chiederà: «Chi è Maria van Kerkhove?». Una scienziata, epidemiologa e responsabile tecnico dell'Organizzazione mondiale della Sanità per la crisi Covid-19. Americana di New Hartford, il medico non avendo orgoglio di parte nella competizione sportiva, ha affrontato la questione senza coinvolgimenti particolari e quindi tralasciando l’aspetto sportivo e addentrandosi in quello scientifico.
«Dovrei divertirmi a guardare il contagio avvenire davanti ai miei occhi? - ha detto - La pandemia non si prende una pausa stasera (domenica scorsa, ndr) e la variante Delta si approfitterà di persone non vaccinate, in ambienti affollati, senza mascherine, che urlano/gridano/cantano. È devastante». Il riferimento era alla diretta tivù delle immagini dei tifosi italiani e inglesi inscatolati nello stadio londinese.
E meno male che Maria non ha visto l’Italia del dopopartita, che è pure un Paese che ha ripreso ad arrancare in tema di vaccinanzioni e in cui gli ultrasessanni non protetti restano svariati milioni.
Di certo la Gran Bretagna sta affrontando una nuova ondata di contagi guidata dalla variante più trasmissibile, e questo nonostante abbia uno dei tassi di vaccinazione più alti al mondo e stia prevedendo di eliminare il 19 luglio la maggior parte delle restrizioni anti-coronavirus rimanenti, con una mossa che preoccupa molti scienziati e mettendo da conto morti e intubati a bizzeffe.
Anche il capo delle emergenze dell'Oms, Michael Ryan, aveva invitato a usare estrema cautela in modo da «non perdere i risultati ottenuti». La Delta del resto non fa sconti ed è così facilmente trasmissibile da poter infettare persone che si incrociano in un centro commerciale, senza mascherina, anche se restano in silenzio: è quello che è successo a Sydney in Australia tra chi si era sfiorato per pochi secondi.
Ora intersecando sport e salute, è lecito chiedersi se sono stati gli Europei (di calcio) a neutralizzare apparentemente il virus, oppure se sarà quest’ultimo a mettere di nuovo in ginocchio gli europei (intesi come cittadini del Vecchio Continente). Perché ormai ogni prudenza è stata da tempo abbandonata, ci si abbraccia e bacia come nulla fosse, si canta e si balla che nemmeno nelle balere della Romagna si vedeva da decenni.
Ma tant’è. Da ridere c’è poco o niente. E anche se Pierpaolo Sileri, medico e viceministro alla Sanità in Italia, uno che ne ha sbagliate poche previsioni in tema di virus, cerca di tranquillizzare chi vede già materializzarsi una residenza in zona gialla, gira voce di un dossier in mano al governo che non prometterebbe nulla di buono. A meno di non utilizzare il metodo «BoJo» (da Boris Johnson, premier britannico): si fa finta che il Covid non c’è più. I morti? Pazienza.