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Roulette russa? No, cinese

 
ARMANDO FIZZAROTTI

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ARMANDO FIZZAROTTI

Roulette russa? No, cinese

Sempre più gente è stanca, stremata, indebitata, serpeggiano anche atteggiamenti di «rivolta» contro la limitazione sanitaria della libertà individuale

Sabato 20 Giugno 2020, 15:00

Entro nel panificio spavaldamente smascherato. «Che Fa?! È impazzito? Si metta subito la mascherina!» intima la commessa tracagnotta e muscolosa nonché mascherata e con cuffia fermata e firmata sui capelli. Ordinando le mie due rosette mi imbavaglio col gomito e quasi frigno: «Ma ieri il bollettino regionale dava i contagi in calo e zero morti!... ».

Esco ancora frastornato dalla tirata d'orecchie e, raggiungendo il bancomat effettivamente ripenso alle «montagne russe» dei dati sul supervirus cinese, come i numeri sporchi dello sportello automatico che digito con un fazzolettino perché ero uscito da casa convinto che ormai la pandemia da influenza cinese fosse finita.

Numeri, una serie di numeri incrociati come il «pallottoliere» del rischio di questo Coronavirus che ha conferito all'umanità intera il lignaggio di schiavi del rischio. Numeri e ancora numeri, come quelli snocciolati ogni giorno dalle Agenzie governative e sanitarie, con i dettami sulle distanze reciproche da rispettare che sembrano aumentare o diminuire ogni giorno, variabili peggio del meteo di questo giugno di sole e nuvole (sarà asintomatica anche l'estate imminente?... )

Fra curve epidemiologiche, altalena giornaliera di cifre su contagiati, guariti e deceduti, mare sì / mare no fra spiagge semilibere o lidi che per entrare mi devo giocare la liquidazione, mi sa tanto che hanno proprio ragione quei cinque scatenati della «Rimbamband» (il gruppo musical-satirico composto da Raffaello Tullo, Renato Ciardo, Nicolò Pantaleo, Vittorio Bruno e Francesco Pagliarulo detto il rosso) che sui canali web stanno letteralmente spopolando con il loro brano su mass-media e pandemia. «Da mesi ci dicono tutto e il contrario di tutto. Gli espertissimi epidemiologi, infettivologi, virologi sono senza dubbio la nuova frontiera dell’intrattenimento. E noi siamo felici di dedicar loro questo pezzo. Anzi, non lo siamo affatto» scrivono i musicomici, che con la satira raccontano proprio l'angosciante altalena di notizie e smentite sulla bestia di Wuhan (il Coronavirus si è diffuso da questa città nel sud est della Cina), dalle insicurezze sugli «asintomatici» alla probabile mortalità o mutazione del ceppo con l'aumento delle temperature, dalla necessità o meno appunto di utilizzare gel e mascherine al «distanziometro» che ogni giorno cambia valori manco fossero le oscillazioni della Borsa.Fase 1, fase 2, fino a fase 50...

Sempre più gente è stanca, stremata, indebitata, serpeggiano anche atteggiamenti di «rivolta» contro la limitazione sanitaria della libertà individuale, e la stanchezza si fa ancor più pesante con la grande insicurezza su dati e previsioni degli esperti, che ora stanno scandagliando anche le acque di scarico. La Puglia è a metà della classifica di ammalati e morti fra le 20 Regioni italiane. Da noi quindi si può essere moderatamente ottimisti proprio in vista dell'estate, come ha affermato recentemente il prof. Luigi Lopalco, epidemiologo e infettivologo a capo della task force pugliese per l’emergenza Coronavirus, «limitandosi agli abbracci fra congiunti e disinfettandosi spesso le mani» raccomanda. «Siamo sicuramente in una fase di prima ondata pandemica passata, il che non vuol dire che però il virus non esiste» ha affermato il docente, che aggiunge: «L'indicazione per il Sud è quella di fare attenzione proprio adesso per evitare che il virus circoli in modo subdolo». Basso rischio sì insomma, ma nuovi contagi anche probabili. Il Coronavirus è insomma ancora una maledetta roulette russa. Anzi, cinese. 

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