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L'alfabeto imperfetto della tempesta perfetta

 
Roberto Calpista

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Roberto Calpista

L'alfabeto imperfetto della tempesta perfetta

I casi di Coronavirus in Italia aumentano di ora in ora e sale il numero delle vittime. Ma fino a che punto è giusto saccheggiare i supermercati o, al contrario, ignorare le direttive degli esperti e del ministero?

Martedì 25 Febbraio 2020, 14:35

A come allarmismo. «No ad inutili allarmismi» è la frase sulla bocca di tutti. Purtroppo come si preannunciava, sdrammatizzando, la situazione sta pian piano raggiungendo livelli consistenti. I casi di Coronavirus in Italia aumentano di ora in ora e sale il numero delle vittime. Ma fino a che punto è giusto saccheggiare i supermercati o, al contrario, ignorare le direttive degli esperti e del ministero?

Ormai è chiaro il Covid-19 non è come una banale influenza stagionale. Ed è vero che in tantissimi casi la malattia è asintomatica, ma è altrettanto alta la percentuale (circa 20%) di chi mostra sintomi gravissimi. Per questo motivo, è bene non sottovalutare più. Del resto l’Oms ha avvertito: «Il mondo si prepari ad una potenziale pandemia». Ignorare o minimizzare è da criminali.

B come Basilicata. La giunta regionale ha emesso un’ordinanza che dispone la quarantena per gli studenti lucani di ritorno da Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna e Liguria. Il presidente Bardi ha poi precisato che si tratta di misure su base volontaria. Ovvero inutili.

C come crisi. Il coronavirus avrà ripercussioni enormi sull’economia mondiale e su quella italiana che già di per sé è messa male. Ieri le Borse sono crollate e il governo si sta muovendo per mettere al riparo le migliaia di aziende del Nord alle prese con il «coprifuoco sanitario». Basti pensare cosa accadrà in primavera ed estate quando, presumibilmente, il Bel Paese dovrà fare a meno di milioni di turisti. L’Italia rischia di pagare un prezzo altissimo; gli italiani ancora di più se dovessero spuntare nuove tasse per far fronte alla spesa pubblica.

E come emergenza. Si chiude la stalla quando i buoi sono fuggiti e il sistema Italia mostra tutte le falle. Alcuni provvedimenti, chiesti a gran voce dai governatori del Nord, sono stati in un primo momento rigettati a mittenti accusati di razzismo e xenofobia. Altri, vedi lo stop ai voli dalla Cina, hanno provocato l’effetto opposto, cancellando la «tracciabilità» degli spostamenti. Da qui le difficoltà ad identificare con certezza anche il paziente zero e la sensazione, diffusa tra i cittadini, di una classe dirigente (non medica) incapace di far fronte alla crisi sanitaria e che genera ulteriore confusione.

E come esperti e politici. Dovrebbero fare chiarezza, ma alimentano i dubbi. Il prof. Burioni, nemico giurato dei no vax ha messo sotto accusa le «declamazioni tranquillizzanti di alcuni politici. Nel mirino in particolare il governatore della Toscana, accusato di non aver messo in quarantena i residenti tornati dalla Cina. Inoltre Burioni ha paragonato la mortalità potenziale del Covid-19 a quella dell'influenza spagnola, che tra il 1918 e il 1920 fece milioni di vittime in tutto il mondo. «A me sembra una follia. Si è scambiata un'infezione appena più seria di un'influenza per una pandemia letale. Non è così. Guardate i numeri», ha risposto Maria Rita Gismondo, responsabile del laboratorio dell'ospedale Sacco di Milano. A rimettere al centro la barra prova un'altra illustre virologa italiana, Ilaria Capua. Sul coronavirus, dice «non c'è da piangere ma nemmeno da ridere, bisogna solo seguire pedissequamente quello che le organizzazioni internazionali ci dicono di fare».

F come furbetti. Anzi iene che fanno registrare aumenti del 650% per i gel disinfettanti e del 1700% per le mascherine. Così come in Lombardia e Veneto ci sono i primi casi di sciacallaggio e truffe - ai danni degli anziani - da parte di sedicenti cacciatori di virus.

N come Nord. L’talia sta vivendo la situazione anche perchè finalmente sta cercando i casi più attivamente di altri. Ed è proprio questa la differenza tra Nord e Sud. Speriamo di essere smentiti, ma secondo alcuni esperti non è un caso che l’epidemia sia esplosa in Lombardia, Veneto ed Emilia, le Regioni con il sistema sanitario più efficace e all’avanguardia. Potrebbe anche darsi che loro se ne sia no solo accorti prima.

P come Puglia. La Regione si sta muovendo. Si poteva fare di più? Mai come in sanità è meglio prevenire che curare. E speriamo non siano vere le voci che denunciano la mancanza nei nostri ospedali di mascherine adeguate e, per i casi più gravi, di un efficace abbigliamento protettivo per il personale. Finora è andata bene e ci sono stati solo falsi allarmi di positività al Covid-19. Se, come probabile, arriverà l’emergenza, sarà il caso di farsi trovare preparati. È tempo di azioni concrete (che dovevano essere già state attuate da settimane). Soprattutto guerra al coronavirus ed ai furbi del coronavirus, se l’infezione dovesse diventare motivo per qualcuno di svignarsela dal proprio dovere.

V come vita quotidiana. I provvedimenti presi in Lombardia e Veneto e che probabilmente verranno assunti anche in altre regioni, non sono eccessivi. L’unica arma, in questo momento, è contenere il diffondersi del virus. Come? Chiudendo scuole, limitando eventi con un gran numero di persone, evitando spazi chiusi e affollati, ma è assolutamente superfluo svuotare i supermercati. Non c’è bisogno e, speriamo, non ce ne sarà bisogno.

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