«Ho visto gente, fatto cose...» ride ed usa l'ironia Marco Greco in arte Hekima mentre racconta come è nato questo suo nuovo minialbum “Flexability” a tre anni dall'uscita dai suoi ultimi lavori. «La verità è che ho fatto esperienze, collaborato con musicisti del calibro di Nandu Popu (Sud sound Sistem, il singolo realizzato insieme si intitola “Cogli il tempo”), sono cresciuto e spero che questo emerga anche nei miei ultimi lavori».
La musicalità di Hekima è rimasta un reggae dal sound mediterraneo, ma in questi anni si è avvicinato di più alle sonorità giamaicane, al reggae più “puro”.
«La Giamaica e la Puglia sono le mie radici, intese come “cultura” ed “origine” di nascita - spiega Marco - ecco perché tutto ciò che ricorda il Mediterraneo sono ritmi che mi appartengono e che cerco di fondere. Sto cercando di crescere e cerco di farlo comprendere attraverso i miei testi. Anche il titolo “Flexability” è un gioco di parole per evidenziare questo percorso che sto facendo: identifica l'abilità di essere flessibile alle sollecitazioni, di muovermi tra più strumenti, tra musica e parole mie, anche in altre lingue come l'inglese, di dimostrare le mie abilità e capacità».
Il risultato sono 12 brani alcuni realizzati con collaborazioni di calibro (Mykal Rose, Ranking Joe, Sister Jane e Nandu Popu) e dove si intuisce il gran lavoro speso.
L'11 maggio scorso è uscito il videoclip del singolo “Skin Bleachin” che ha anticipato l'uscita dell'album e narra di un male sociale in forte espansione tra la popolazione di colore: lo sbiancamento della pelle attraverso prodotti chimici per farsi accettare nella società “bianca”. «La denuncia, la lotta contro le ingiustizie sono temi che mi coinvolgono molto e da sempre – sottolinea Marco – ed ecco perché spesso sono i temi dei miei testi». Il resto lo fa l'entusiasmo e la gioventù. (Rita Schena)
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