Lunedì 08 Settembre 2025 | 02:30

«Il mio "Blu Cobalto" colora il percorso di crescita intellettuale e di vita», parla Gloria Abbondi

 
Bianca Chiriatti

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Bianca Chiriatti

«Il mio "Blu Cobalto" colora il percorso di crescita intellettuale e di vita», parla Gloria Abbondi

Il singolo, uscito con il nome del progetto Zelda Mab, apre un nuovo capitolo per la cantautrice, musicista e performer, ex Sick Tamburo: «Mi sono isolata per trovare la mia dimensione»

Domenica 30 Marzo 2025, 08:00

11:57

È uscito il 21 marzo «Blu Cobalto», nuovo singolo di Gloria Abbondi, musicista e performer eclettica e cuore pulsante del progetto Zelda Mab. Un brano in cui Gloria, originaria di Bolzano ma per metà pugliese, ex bassista dei Sick Tamburo, dopo tre anni di ricerca e sperimentazione esplora la magia intrinseca della musica, affrontando concetti complessi come i salti quantici, il significato del colore e la tensione tra il desiderio di emanciparsi dalle convenzioni e la necessità di ritornare a esse, in un equilibrio tra il sogno e la realtà. La Gazzetta l'ha intercettata per scoprire qualcosa in più su questo nuovo capitolo del percorso musicale.

«Blu cobalto», partiamo subito dal titolo, che sensazioni dà questo colore e come mai l'ha scelto?

«La scelta è legata al ritornello "Blu cobalto nella stanza". Per me, la scrittura dei testi avviene in modo naturale, come se le parole fossero già nell'aria, pronte per essere messe su carta. Non sono una grande fan dei brani nati a tavolino; non compongo per un mio vezzo personale, ma per una necessità inarrestabile che ho fin da bambina. In questo processo, sono le parole e le note che mi "chiamano", e io mi vedo come un umile conduttore della musica. Pertanto, la risposta alla domanda sulla scelta del titolo è che mi ha chiamata. Con il senno di poi, posso aggiungere che il blu rappresenta serenità, calma e profondità, evocando un senso di tranquillità mentale e una connessione con l’infinito. Il cobalto, con il suo blu intenso e luminoso, porta con sé un elemento di rarità e raffinatezza, simbolo di nobiltà, creatività e di una forza misteriosa. Insieme, questi aspetti creano un colore che unisce eleganza, spiritualità e un’energia straordinaria, capace di stimolare riflessione e bellezza, tutti elementi a cui aspiro profondamente e che ritengo fondamentali nel processo di crescita intellettuale e di vita».

Il singolo è arrivato dopo anni di sperimentazione e ricerca: quali sono state le tappe fondamentali?

«Negli ultimi tre anni, ho scritto più di 80 canzoni, ma il mio obiettivo non era la quantità, bensì la qualità di un prodotto che mi rappresentasse davvero. Le tappe fondamentali di questo percorso sono state soprattutto la decisione di isolarmi e dedicarmi completamente alla mia ricerca interiore. Ho messo il mondo in muto, tagliando fuori gli input e gli stimoli esterni che avrebbero potuto deviare la mia ricerca e mi sono concentrata esclusivamente su ciò che cercavo davvero: un’essenza intima e personale. Questo isolamento ha dato vita a brani che sento profondamente miei, tra cui Blu Cobalto e gli altri pezzi che comporranno il disco. Il processo è stato fatto di tentativi, fallimenti e piccole vittorie, che mi hanno permesso di affinare la mia visione artistica. Ciò che ne è emerso è un progetto ricco di sfaccettature e contrasti, sia nell’opera nel suo complesso che in ogni singola canzone. In Blu Cobalto, ad esempio, la serenità simbolica del blu si contrappone alla grinta e all’euforia dei testi e delle melodie, mentre la complessità dei messaggi si scontra con la semplicità delle parole e delle melodie. È stato un percorso straordinario, che auguro a tutti: se ognuno di noi si concedesse un viaggio interiore alla scoperta del vero sé, probabilmente saremmo tutti più sereni e, chissà, vivremmo in un mondo migliore».

Cura al 100% tutti gli aspetti della sua arte, non solo musicale ma anche grafica e video: una scelta importante, quali sono i vantaggi?

«La scelta di curare al 100% tutti gli aspetti della mia arte, non solo musicale ma anche grafica e video, è stata in parte una decisione voluta e in parte una necessità. Essendo una creativa indipendente, che ama profondamente ogni sfaccettatura artistica, e al tempo stesso l'unica fonte di sostentamento per il mio progetto, mi sono trovata a dover gestire ogni aspetto da sola. Non avendo un capitale solido a supporto, ho dovuto affrontare la realtà del costo della vita e, per poter realizzare l'album, ho deciso di dividere la mia vita in due: la mattina un lavoro da dipendente, come tanti altri, e il pomeriggio e la sera dedicati alla composizione, alla grafica, ai video e al marketing. L’unico modo per creare un prodotto che fosse all’altezza del mio progetto, senza farmi mancare nulla, è stato fare il massimo con le risorse che avevo a disposizione. Se non avessi dato il 100%, non saremmo qui a parlarne oggi, perché sarebbe stato impossibile realizzare anche la metà di ciò che ho fatto. Sono stata anche fortunata a incontrare persone splendide lungo il cammino, che hanno creduto in me e nel mio progetto, sostenendomi al meglio delle loro possibilità. Il vero vantaggio? Essere libera di suonare, scrivere, cantare e comporre senza compromessi, senza freni. Solo io e la mia arte nuda, senza scuse e a testa alta, in contrasto con un mondo iper-strutturato in cui spesso non si capisce dove inizi e dove finisca l'arte di chi ti sta di fronte».

Ha un passato e un presente su palchi internazionali, cosa lasciano addosso esperienze come quella con i Sick Tamburo, o l'aver incontrato artisti di caratura mondiale?

«Mi hanno fatto capire cosa vuol dire l’umiltà, la professionalità e una dedizione totale alla musica, caratteristiche che appartenevano agli artisti che hanno segnato la scena prima del boom musicale industrializzato, come lo conosciamo oggi. La musica è un’amante severa: ti dà, ma ti toglie. Quando ti ama, lo fa davvero bene, e a quel punto non puoi più fare a meno di lei. Il palco ti chiama, la notte ti appartiene. Ne vuoi sempre di più. Questo è ciò che puoi leggere negli occhi di chi lo sa, di chi ha vissuto tutto questo. Ma è qualcosa che capisci davvero solo se ci sei stato, un po' come l’isola che non c’è: impossibile da credere fino a quando non la vivi, e impossibile da spiegare a chi non ci è mai stato».

È attenta e con uno sguardo aperto nei confronti dei talenti più giovani: come vede il panorama di oggi, in un mondo in cui assistiamo a tormentoni che diventano virali su TikTok ma durano una manciata di settimane?

«TikTok, tra tutte le piattaforme, è quella che mi affascina di più. Su quella piattaforma, grazie agli algoritmi di scelta e scarto, vedi davvero ciò che ti interessa, e quando una canzone ti arriva più volte significa che ti piace davvero. Non mi sbilancerei a chiamarla una scelta genuina, ma è sicuramente un fenomeno molto interessante. TikTok offre agli artisti la possibilità di farsi scegliere direttamente dal pubblico, e se sono davvero bravi, non spariscono dopo una settimana, ma possono restare molto più a lungo. È un degno avversario dei talent show tradizionali, che spesso sono monopolizzati dalle major e trattano i giovani come gladiatori. Su TikTok i giudici siamo noi, il pubblico. E la musica che scegli su quella piattaforma fa sempre parte di quello che ti piace veramente. Quindi, TikTok sì. Personalmente, penso che sia un'ottima alternativa: dà voce agli artisti in un modo che nessun altro mezzo ha saputo fare, creando una connessione più diretta e genuina con il pubblico».

Che progetti ci sono adesso con Zelda Mab e quali sono i prossimi passi?

«Attualmente, il progetto Zelda Mab sta vivendo un momento molto intenso e stimolante. Il 25 aprile uscirà il secondo singolo, un passo importante che precederà l'uscita dell’intero EP, prevista per maggio. Ho messo tutto il mio impegno e la mia passione in questo lavoro, e spero davvero che il pubblico possa apprezzarlo, perché ogni brano racconta una parte profonda di me. Sono in fase di ricerca per un’agenzia di booking che mi aiuti a gestire al meglio la promozione e l’organizzazione dei live. Le date sono ancora in definizione, ma sono felice di annunciare che ho già trovato una formazione di talentuosi musicisti milanesi che si uniranno alla band. Siamo pronti a portare il progetto Zelda Mab sui palchi italiani e internazionali, con l’ambizione di far conoscere la nostra musica a un pubblico sempre più vasto. Il futuro è ricco di progetti, e non vedo l’ora di condividere il nostro percorso con tutti».

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