Mercoledì 10 Dicembre 2025 | 18:19

«Del Vento e Del Mare»: l'EP «totale» di Gloria Abbondi, tra musica, illustrazione ed emozioni

«Del Vento e Del Mare»: l'EP «totale» di Gloria Abbondi, tra musica, illustrazione ed emozioni

 
Bianca Chiriatti

Reporter:

Bianca Chiriatti

«Del Vento e Del Mare»: l'EP «totale» di Gloria Abbondi, tra musica, illustrazione ed emozioni

La musicista e performer anima del progetto Zelda Mab pubblica un lavoro intimo e artigianale: cinque tracce nate nel silenzio e un libriccino illustrato realizzato a mano, arricchito con immagini NASA e foglia d’oro

Mercoledì 10 Dicembre 2025, 14:36

Esce venerdì 12 dicembre «Del Vento e Del Mare», EP della musicista e performer Gloria Abbondi, anima del progetto Zelda Mab. Non ci sono solo le cinque tracce dell’EP pubblicato lo scorso 4 luglio, ma anche un libriccino illustrato composto da testi e disegni originali realizzati a mano, poi digitalizzati e arricchiti con sfondi di immagini NASA e inserti di foglia d’oro. Una fusione di suono e visione che racconta perfettamente la natura dell'artista, originaria di Bolzano e per metà pugliese, che vive la musica come esperienza totale. È un lavoro nato lontano dai riflettori, in una dimensione quasi ascetica. Un disco creato, come dice la stessa artista, polistrumentista con formazione classica e una carriera nella scena alternativa. dai Peggy Germs ai Sick Tamburo, fino all’esperienza con gli Adam, «dal silenzio e dall’amore puro per la musica».

Quanto pensa che la musica possa essere terapeutica, sia per chi la crea sia per chi la ascolta?

«Studi antichi e ricerche moderne mostrano chiaramente che il suono e le vibrazioni influenzano il nostro organismo: il corpo umano comunica attraverso impulsi elettrici, ritmi e frequenze, e la musica interagisce direttamente con questi processi. Oggi sappiamo, ad esempio, che la musica può modulare il sistema nervoso, ridurre lo stress, favorire la produzione di dopamina e incidere sull’umore e sulla percezione del dolore. Non esistono prove che “modifichi il DNA” nel senso letterale del termine, ma ci sono evidenze che l’esperienza musicale possa influenzare l’espressione genica legata allo stress e all’infiammazione; quindi, il modo in cui il nostro corpo risponde al mondo. Per me la musica è proprio questo: un canale potente tra il nostro interno e ciò che ci circonda. È una responsabilità e un dono, perché ciò che creo nasce da un processo di cura personale ma, una volta condiviso, può diventare cura anche per chi ascolta. Ho scelto di usare la musica per guarire le mie ferite, e spero che possa diventare un luogo di sollievo anche per altri».

Come nasce l’idea di combinare musica e illustrazione in un’unica esperienza?

«Per me illustrazione, colore, pittura e musica appartengono alla stessa matrice: sono modi diversi per far emergere ciò che è già dentro. Nel mio immaginario, tutte queste forme artistiche parlano un linguaggio universale, qualcosa che precede le parole e che ci collega a ciò che percepiamo “nell’aria”. Mi è capitato spesso di scrivere melodie, frasi o immagini che poi ho ritrovato, nello stesso periodo, nelle opere di altre persone. Non per imitazione, ma perché credo che alcune idee esistano già in potenza in un flusso di coscienza condiviso, e gli artisti diventano semplicemente canali attraverso cui si manifestano. Io sono un veicolo, come tanti: se non lo esprimo io, lo farà qualcun altro, magari in un’altra forma ma con la stessa sostanza».

Quanto conta l’aspetto concettuale e simbolico nelle sue canzoni?

«Vorrei che ciò che scrivo, suono e disegno arrivasse in modo semplice, diretto, senza il bisogno di essere interpretato troppo. Il vero lavoro lo fa ciò che si muove sotto la superficie: le sensazioni, il subconscio, quella parte di noi che assorbe e trasforma senza il filtro razionale. La mente, quando pensa troppo, a volte inganna; invece, il simbolo, l’emozione e il suono parlano un linguaggio che va oltre il concetto e agiscono dove avvengono i veri cambiamenti interiori».

Quanto c’è di autobiografico e quanto invece è frutto di riflessione universale in “Del Vento e Del Mare”?

«"Come sotto, così sopra; come dentro, così fuori”. Credo davvero che ciò che viviamo interiormente abbia un’eco nel mondo esterno e viceversa. Il piccolo dramma personale può riflettere qualcosa di universale, così come una piccola illuminazione individuale può influenzare un contesto più grande. È un po’ come l’effetto farfalla: un gesto, un pensiero, un’emozione possono generare onde che arrivano molto più lontano di quanto immaginiamo. La canzone nasce da un mio bisogno intimo di un punto fermo nel caos, ma quel bisogno appartiene a molti».

Qual è il significato delle immagini NASA e dei frammenti di foglia d’oro nel digipack?

«Il verso “Dall’universo non siamo distanti” viene proprio da questa consapevolezza: ciò che vediamo nelle immagini delle nebulose o nelle galassie lontane non è così diverso da ciò che accade dentro di noi. Le strutture cosmiche assomigliano, su scala diversa, alle forme che compongono le nostre cellule e i nostri atomi. Siamo parte della stessa materia, della stessa storia di luce e polvere. L’oro, poi, è uno dei materiali più conduttivi che esistano. In alchimia e in molte culture è simbolo di energia, purezza, trasformazione. Noi oggi lo associamo soprattutto al valore economico, ma il suo significato originario è profondamente spirituale. Per me rappresenta forza, consapevolezza, un ponte tra ciò che è terreno e ciò che è cosmico».

Guardando al futuro, quali territori musicali o visivi le piacerebbe esplorare?

«Sto lavorando a un progetto che mi porterà in un territorio ancora più sincero e diretto. Sento che sto per attraversare una nuova soglia, sia musicale sia visiva, e che ci saranno molte novità. Per ora preferisco non svelare troppo, un po’ per scaramanzia, un po’ perché le cose più delicate hanno bisogno di crescere in silenzio prima di mostrarsi».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)