Domenica 07 Settembre 2025 | 23:51

Benedetto Lupo, talento e pathos al pianoforte

 
Maria Agostinacchio

Reporter:

Maria Agostinacchio

Benedetto Lupo, talento e pathos al pianoforte

In repertorio Brahms e Schumann

Venerdì 16 Ottobre 2020, 09:56

Gran finale per la 50esima Stagione Concertistica della Camerata Musicale Salentina che anche quest’anno ha registrato un grande successo di pubblico grazie alla qualità della programmazione e alla tenacia dei suoi organizzatori che hanno rimodulato gli appuntamenti dribblando tra le normative anticovid.
Per l’ultimo concerto ritorna questa sera sul palcoscenico del Teatro Apollo (ore 20.45) a Lecce Benedetto Lupo, uno dei pianisti italiani più famosi al mondo. Nato a Bari, Benedetto Lupo ha iniziato gli studi musicali nella sua città. Nel 1989 è stato il primo italiano vincitore del prestigioso concorso internazionale Van Cliburn. Pianista dal vasto repertorio, ha collaborato con le più importanti orchestre americane ed europee.
La sua intensa attività concertistica lo vede ospite regolare delle principali sale da concerto e festival internazionali. Oltre alle registrazioni per numerose radiotelevisioni europee e statunitensi, Benedetto Lupo ha inciso per Tel Dec, Bmg, Vai, Nuova Era, nonché l’integrale delle composizioni per pianoforte e orchestra di Schumann per la Arts.

Nel 2005 è uscita una nuova incisione del Concerto Soirée di Nino Rota per Harmonia Mundi che ha ottenuto numerosi premi internazionali, tra i quali il “Diapason d’Or”. Ai concerti con orchestra, Benedetto Lupo affianca l’attività cameristica e didattica. Titolare della cattedra di pianoforte nei corsi di perfezionamento dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma, istituzione della quale, dal dicembre 2015, è Accademico effettivo, svolge la sua docenza anche in prestigiosi master class. Il programma di questa sera è dedicato a Brahms e Schumann. Del maestro di Amburgo saranno eseguiti i sei Klavierstücke per pianoforte, op. 118 e i quattro Klavierstücke op. 119. Questi componimenti, inseriti in una più ampia raccolta, furono composti qualche anno prima di morire, tra il 1891 e il 1893, nella villeggiatura estiva di Bad Ischl, località molto amata da Brahms. Pervasi di suggestioni tardo romantiche, liberi nella struttura, con una sintassi intima e struggente «Le opere 116-119 sono certamente il testamento spirituale di Brahms», ricorda lo studioso del pianoforte Piero Rattalino, «il lascito musicale, e umano, di chiunque ripercorre il passato guardando avanti con impassibile disperazione». Di Robert Schumann saranno eseguiti due componimenti particolarmente cari al maestro, la terza delle Romances op. 28 scritte nei due anni (1838-1839) che precedono il suo matrimonio con Clara Wieck, nella forma di Scherzo con due Intermezzi, e la sonata n. 2 op. 22 in sol minore che fa parte di un corpus di tre sonate scritte 1833–1838, e di cui la seconda fu fortemente influenzata dal virtuosismo di Paganini. Lo spettacolo è il recupero della data del 29 aprile, rinviata a causa del Coronavirus, ed è incluso nell'abbonamento ai Concerti Serali. I biglietti e gli abbonamenti precedentemente acquistati sono pertanto validi per la nuova data.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)