Dopo lungo travaglio, la commissione ha deciso la griglia dei nomi da sottoporre a referendum popolare per intitolare il nuovo ponte del cimitero che tale rimarrà alla fine. I criteri adottati? Non è dato di sapere. Perchè alcuni nomi illustri di architetti ed ingegneri e non di medici o scienziati di chiara fama? Nulla da dire su un ingegnere rettore del Politecnico che ha già due strade a lui intitolate ma perchè non considerare Edoardo Orabona fondatore della facoltà di Ingegneria di Bari e quindi del Politecnico grazie anche all'opera dell'allora rettore Ernesto Quagliariello illustre scienziato e maestro di biochimica? Senza dimenticare la creazione del Campus universitario e quindi illustre Presidente del CNR e quindi promotore della ricerca universitaria a Bari. Perchè non pensare a loro due? Il primo, è vero, ha a lui una strada intitolata, esattamente come un ingegnere della griglia. E se il criterio, sempre se sia quello, era affidarsi a nomi illustri di progettisti, perchè ricordare un illustre architetto dell'800 e non comprendere l'architetto che progettò e realizzò il lungomare di Bari con magnifiche costruzioni, e non solo, che connotano la città? Ebbene sì, mi iscrivo al partito del benealtrismo, e non mi dilungo su le altre candidature che hanno escluso nomi ultravotati nel referendum di settembre proposto dalla Gazzetta e che hanno ricevuto migliaia di preferenze. E qui mi corre l'obbligo di ringraziare sentitamente chi ha proposto e votato il nome di mio padre Nicola Damiani che ha raccolto numerose preferenze; io stesso posso testimoniare quante telefonate, incoraggiamenti perchè si era convinti che quel referendum, come sembrava all'inizio, fosse decisivo per la scelta .
In fondo è un gioco sosteneva qualcuno con me stamani ma Bari dimentica dei suoi migliori figli, ha affidato l'arbitraggio di questo gioco a chi ha usato regole ai comuni mortali sconosciute. Il motivo? Anch'esso ignoto.
Leonardo Damiani, Bari