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I radicali abbandonino i tatticismi

 
Paolo Izzo, Roma

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Paolo Izzo, Roma

Venerdì 29 Luglio 2016, 17:51

Come se non bastasse che Marco Pannella se ne è andato, lasciandoli orfani di analisi, sintesi e visione; come se non bastasse l'ostracismo sistematico da parte dei media e di una politica che al più ne sfrutta le idee e la storia senza citare la fonte; come se non bastassero le divisioni interne che li stanno atomizzando, trasformando la loro galassia in una nebulosa; come se tutto ciò non fosse già sufficiente a farli scomparire, ci si mette anche la mutazione linguistica che ormai connota la parola "radicale", che sia sostantivo o aggettivo, di una accezione negativa. Ormai è più facile trovare questo termine quando si parla di guerra, di terrorismo, di scontri violenti e sì, magari i Radicali spuntano sui giornali quando appunto litigano. Un destino simile a quello della parola "irrazionale", che oggi rimanda alla pazzia, al raptus, alla incapacità della convivenza civile, quando invece dovrebbe essere legata all'inconscio, al sogno, alla fantasia. Ecco, forse soltanto i Radicali, ritrovando, ricreando, la loro dimensione irrazionale e abbandonando calcolo e tatticismi, potrebbero ribaltare una deriva umana, prima ancora che lessicale. Radicalmente.

Paolo Izzo, Roma

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