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Dove si nascondono gli sperperi dell’Inps

 
Pietro Rendina, Bari

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Pietro Rendina, Bari

Lunedì 11 Aprile 2016, 19:07

Non passa settimana senza che il presidente dell'Inps non faccia dichiarazioni o rilasci statistiche e formule matematiche sul come affrontare il futuro; ma in prima istanza è questo il suo compito, visto che a questo fine dedica il suo «prezioso» tempo e quello di molti suoi collaboratori e mezzi dello stesso istituto?
Sarebbe corretto in primo luogo dire che l'Inps prima dell'obbligata acquisizione dell'Impdap non aveva problematiche particolari e che queste sono emerse improvvisamente quando unitamente alla fusione Impdap si è dovuta accollare anche il relativo buco di 13 miliardi.
Andasse quindi a scandagliare il perché di quel deficit e colpire autori e sprechi non dimenticando che ancora oggi l'ente da lui amministrato paga le vacanze in Italia e all'estero a ben 35.000 figli di dipendenti e pensionati statali; sarebbe auspicabile un giusto taglio immediato a vantaggio delle pensioni più basse. Se poi sono diritti acquisiti, lo sono anche le pensioni di ogni ordine e grado.
Se fosse più informato sulle storture del nostro sistema fiscale e previdenziale potrebbe subito trovare la soluzione per aiutare i pensionati meno abbienti facendo pagare i contributi alle centinaia di migliaia di badanti e colf che, benchè tutti conoscano il problema, non pagano un euro di tasse pur avendo una retribuzioni base non inferiore a 850 euro netti e quindi addirittura superiore all'importo delle nostre pensioni minime (per parlare delle sole posizioni regolari).


Pietro Rendina, Bari

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