La Fondazione Italiana per il Cuore (FPC), per la Giornata Mondiale del Cuore, sottolinea “quanto è importante seguire le terapie, cioè l’aderenza terapeutica, un vero e proprio impegno verso la propria salute e qualità della vita. che va oltre il gesto di seguire passivamente le istruzioni del medico, perché implica un legame forte e consapevole con il curante ed il proprio percorso di cura. Non è, cioè, - dice la presidente Emanuela Folco che coordina il tavolo di lavoro di 43 membri dell’Alleanza Italiana per le malattie cardio-cerebrovascolari - solo questione di "prendere correttamente le medicine prescritte", ma anche quella di comprendere che ogni scelta e ogni comportamento contribuiscono a migliorare la propria salute perché aderenza significa anche adottare e mantenere stili di vita adeguati. Il non farlo riduce drasticamente l'efficacia dei trattamenti, portando ad un aumento di mortalità e complicanze oltre che aumento della spesa sanitaria.”. Purtroppo, la non aderenza (media 50%), in Europa, è collegabile alla metà dei ricoveri e circa 200.000 decessi ogni anno. Una persona su 3 muore per malattie cardiovascolari, senza rispetto, spesso, per l’età.
In Italia, per esempio, aderisce il 70% di chi usa farmaci per il diabete mentre è solo del 40% nelle terapie per ridurre i grassi cattivi nel sangue, meno del 50% con farmaci per ipertensione, scompenso cardiaco e anticoagulanti, l’80% in caso di pazienti in trattamento con farmaci per asma e BPCO. "I farmaci funzionano solo se vengono presi correttamente e seguite con scrupolo le indicazioni condivise con il proprio medico. L’aderenza terapeutica - continua Folco – è una strategia che permette di prevenire e ridurre i principali fattori di rischi cardiovascolare e cardiometabolico. Chi aderisce alle terapie cardiovascolari ha riduzione del 47% del rischio di mortalità per tutte le cause, ictus e infarto miocardico, rispetto a chi non “ubbidisce”...
Ci poniamo l'obiettivo di far comprendere a tutti quanto sia importante prendersi cura del proprio cuore ogni giorno, per educare i cittadini su prevenzione, stili di vita salutari e sull'importanza di controlli regolari, contribuendo a ridurre significativamente i rischi per la salute per costruire un futuro con meno malattie cardiovascolari, meno morti e più salute”. Lanciata la campagna Novartis “da Quore a Cuore” (con eventi organizzati in varie Regioni) che – dice Paola Coco - si rivolge a quanti hanno un alto rischio di malattia cardiovascolare, che, per esempio, ha già subito infarto o ictus o soffre di diabete oppure ha familiarità con tali patologie, che, in definitiva, ha un “quore”, non più il “cuore” di prima, che richiedono cure ed attenzioni diverse e più consapevoli.
Prendiamo atto – dice Rosasana Bordoni (SISC-Aps) che la consapevolezza del rischio è ancora limitata.
Comportamenti da suggerire sono: dieta equilibrata e varia, attività fisica (75-150 minuti per settimana), abolire fumo, uso di stupefacenti, moderare l’alcol, gestire lo stress (respirazione consapevole, sonno di qualità, relazioni sociali), osservare gli appuntamenti per le vaccinazioni, aderire a terapie prescritte da medico/specialista nei quali confermare fiducia.
Nicola Simonetti