In Puglia e Basilicata
Una mela al giorno
08 Giugno 2022
Nicola Simonetti
“… E noi che figli siam/ beviam, beviam, beviam…” La filastrocca goliardica si riferiva all’alcol mentre essa si addice più ai liquidi non alcolici. Beviamo, l’indicativo può essere una costatazione, ma il verbo all’imperativo è un comando ed al congiuntivo, un’esortazione. Per la salute, meglio coniugare quest’ultimo tempo e non esagerare. Introdurre liquidi nell’organismo è necessità che può essere compendiata in almeno 8 bicchieri al dì (adattabile alla persona, alla stagione, alle situazioni di tempo e luogo). L'acqua è una componente essenziale per il corpo umano e abbiamo bisogno, in genere, di circa 2,5 litri di acqua al giorno (tra quella contenuta negli alimenti e quella che beviamo: 1 bicchiere da acqua = 1/5 di litro = 2 dl = 200 ml = 200 g di acqua).
La maggior parte di questa quantità deriva da liquidi, ma una parte anche da cibo solido o liquido. Le bevande si classificano: alcoliche, nervine (caffè, tè verde, nero, bianco), non alcoliche: bibite vendute con il nome di uno o più frutti a succo o di fantasia, gassose semplici (acqua, zucchero, essenza di limone, ac. citrico o tartarico, anidride carbonica (senza coloranti); Succhi di frutta ottenuti per estrazione meccanica del succo dai frutti. Distinguere però:
- succo di frutta: che contiene il 100% di succo naturale;
- Il nettare o succo e polpa di frutta: ottenuto aggiungendo acqua e zucchero a un succo naturale o concentrato (sono bevande che in media contengono il 40-50% di frutta);
- Lo sciroppo ottenuto da succhi di frutta o estratti vegetali più una elevata percentuale di zucchero che varia dal 60 al 70%;
Disponibili anche le Gassose: bevande composte da acqua, zucchero, essenza di limone, acido citrico o tartarico, e anidride carbonica (senza coloranti). Va precisato che in base alla normativa europea, i succhi di frutta devono contenere il 100% di frutta naturale o di succo concentrato, senza zuccheri aggiunti.
Se la percentuale di frutta è inferiore al 100%, vengono definiti nettari di frutta o bevande a base di frutta. Il consiglio è di conteggiare le cosiddette “calorie vuote” che assommano: in media 370 per 100 cl di bevanda (una confezione di bevanda zuccherata contiene, in media, 7-8 cucchiaini di zucchero (35- 40g), superando la raccomandazione pro-salute di non superare 25 grammi di zucchero al giorno). Le bevande gassate: Solo la fantasia è limite alla numerosità di queste bevande le quali sono vantate, in gran numero, “senza zuccheri aggiunti”. Ma, a ben leggere l’etichetta, a volte, troviamo “dolcificanti artificiali” sulla cui affidabilità non c’è giudizio unanime. C’è chi gli addebita – ma non c’è dimostrazione consolidata e permane il dubbio - incremento del rischio diabete, danni allo smalto dei denti e incentivo alla carie, iperattività nei bambini più piccoli.
Comunque è bene non esagerare con le “gassate”, le quali danno l’illusione di dissetare di più (ma è soprattutto effetto della “anestesia” temporanea che esse forniscono alle papille della bocca). Da quantificare, l’assunzione totale di glucosio, fruttosio, caffeina (l sua presenza, a volte, non è “denunciata”). Comunque val la pena non esagerare neanche con l’acqua. Consigliava Orazio: Est modus in rebus. Cioè ci sia una misura (moderazione) per tutte le cose; vi sono determinati confini oltre i quali non è bene spingersi.
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