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Lo scorbuto, malattia del passato, nota come morbo dei marinai

 
Nicola Simonetti

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Nicola Simonetti

Lunedì 27 Agosto 2018, 17:03

Lo scorbuto, malattia del passato, nota come morbo dei marinai che restavano in viaggio per mesi e, quindi non avevano scorte alimentari fresche e sufficienti, sta rifacendo capolino anche nel mondo occidentale? La rivista Usa Science Alert lo evidenzia con dati inequivocabili.

Com’è noto, lo scorbuto è dovuto alla carenza di vitamina C (acido ascorbico) che colpisce coloro che non consumano, o non lo fanno a sufficienza, frutta e verdura. Poiché il corpo non riesce ad autofabbricarsi questa vitamina, è necessario che essa sia introdotta con l’alimentazione. Ma, essendo questa vitamina termolabile, bisognerà utilizzare cibi crudi (la cottura distrugge la vitamina C) e ben conservati per non molto tempo.

La vitamina C è il sostegno del collagene che consente di conservare la struttura del nostro corpo e, in sua carenza, per esempio, le pareti dei vasi sanguigni vanno in malora.

La malattia si presenta con affaticamento facile, caduta di denti e capelli, emorragie ricorrenti specie dalle gengive, dolori articolari diffusi.

“Il primo caso che abbiamo diagnosticato in un giovane che – dice il dr Eric Churchill (Massachusetts, Usa) nel documentario “Vitamania” – mangiava solo pane e formaggio. Finora abbiamo diagnosticato una trentina di casi di scorbuto tra la nostra popolazione cittadina”.

Accusata numero uno è la povertà che induce la popolazione a mangiare – di necessità, virtù – cibi spazzatura ricchi di grassi che saziano. Verdura e frutta costerebbero troppo e, quindi, niente.

Nel 2016, un primo allarme veniva dall’Australia dove erano stati individuati 12 malati. Undici di loro “distruggevano” la vitamina C degli alimenti che essi erano abituati a far cuocere molto; l’altro paziente era diventato tale per la povertà che l’affliggeva.

Si inizia, intanto, a diagnosticare alcuni casi di scorbuto anche in Italia ed in Francia.

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Nicola Simonetti

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