Da un lato c’è il problema politico, ovvero l’opportunità che un presidente in scadenza prenda decisioni che impegnano chi verrà dopo di lui. Dall’altro c’è una questione tecnica, che nella circostanza è più importante: la mancata proroga del commissariamento scaduto a fine settembre ha nei fatti lasciato cinque aziende sanitarie senza un direttore generale. E domani, avendo risolto tanto il primo che il secondo tema, la giunta regionale dovrà necessariamente provvedere.
I vertici delle Asl di Taranto e Bat, del Policlinico di Foggia e dei due Irccs baresi sono decaduti tra marzo e aprile. In attesa delle nomine Emiliano ne aveva disposto il commissariamento (con gli stessi uscenti, tranne che per l’Irccs di Castellana dove Stallone ha esaurito i due mandati). Gli elenchi degli idonei sono pronti dall’11 settembre. Ma qui si è innestato il problema politico: Antonio Decaro, successore in pectore alla guida della Regione, ha fatto pervenire a Emiliano un segnale di contrarietà rispetto all’ipotesi che il governatore in scadenza assumesse una designazione strategica.
Qui è nato il pasticcio tecnico. A fine settembre, quando i commissariamenti per sei mesi stavano per scadere, la giunta ha scelto di non decidere...
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