Si tratta di classico prodotto di pianta erbacea della stessa famiglia di riso e frumento. Oggi, questo cereale è prevalentemente utilizzato nella produzione di bevande alcoliche come birra e whisky. Però, esso andrebbe riscoperto ed introdotto nell’alimentazione comune specie in soggetti con diabete, sofferenti di coronarie, astenici, con disturbi da più colesterolo nel sangue, ipertesi, studiosi. Delle sue virtù si è occupata una seduta dell’associazione “Ciboacculturarsi” il cui presidente, prof. Pasquale Montemurro, già ordinario di di agronomia generale, università di Bari, ha tracciato interessante excursus nell’arte, letteratura, studi e utilizzazioni molteplici del protagonista orzo.
“Cereale più antico del mondo, che – ha detto la prof. Laura Dell’Erba, già primaria di medicina nucleare Ospedale “Di Venere”, componente Accademia dei Georgofili - ha nutrito generazioni passate, è stato definito, da Omero, “midollo degli uomini” ed utilizzato, nell’antica Roma, per il nutrimento nientemeno che dei gladiatori i quali, per questo, erano chiamati “hordeani” (il nome scientifico dell’orzo è “ Hordeum vulgare” ) e, dall’alimento, traevano vantaggi per la propria forza resistenza, capacità combattiva. L’orzo, dal caratteristico sapore dolce, in cucina, è usato quale cereale per la prima colazione o componente di minestre, zuppe e risotti. Assicura digestione facile per sé e compagni occasionali. Se ne utilizza il chicco intero; nella specialità “perlato”, ne sono asportati crusca dello strato esterno (in tutto o in parte) e scafo. Buoni anche il pane o la pasta fatta in casa, in genere con farina di grano ed orzo, abilmente miscelati. Alcune buone ricette “dimagranti”o anti aterosclerosi o per soggetti con diabete (l’orzo ha miglior indice glicemico) lo consigliano e sollecitano per persone stanche, affaticate, impegnate psichicamente e fisicamente (atleti), convalescenti. Prezioso per la donna che allatta perché si rivela galattogeno efficace.
Si preferisca la preparazione integrale poiché – sottolinea la prof. dell’Erba – molti preziosi micronutrienti vanno persi nella “industrializzazione” del prodotto-base. E, come non lodare molibdeno, manganese, selenio, ferro, rame, vitamina B1, cromo, fosforo, magnesio e niacina oppure i lignani, antiossidanti, l’ordeina che sono pronti a prevenire il cancro specie mammario a tutelare cuore e coronarie cui assicurano più ossigeno e appretto fisiologico. Anche, per i globuli rossi, si realizza ottima promozione. Beneficiati ne sono la pelle e la sua lucentezza e salute mentre il grasso sottocutaneo e quello specie addominale ne sono falcidiati, realizzando, insieme a riguardi alimentari ed esercizio fisico, il miglior dimagrimento. Le ordaine puntano decisamente sul sistema nervoso, cervello in particolare, per pungolarli, aiutarli nelle loro funzioni. Una tazza d’orzo a fine giornata, attenua, fa scordare lo stress e favorisce sonno acquietante. Proteine, carboidrati, grassi, fibre, minerali, vitamine C, A, E, betaglucani, ecc.– tanti - ed altri preziosi componenti assicurano, in 100 grammi, 354 calorie (123 quando è cotto). Negli anni dolorosi della seconda guerra mondiale, esso ha sostituito il caffè che mancava... l’’illusione della tazzulella. Nel 1912 - ha rivelato la prof. Dell’Erba – un pastificio della prov. di Bari si alleò con la Scuola Sup. S. Anna di Pisa, centro universitario di eccellenza, per accertare i benefici assicurati da pasta confezionata con semola di grano e farina d’orzo ricca di beta glucani. Risultati sorprendenti sia per manducabilità che per gli effetti salutari su globuli rossi, ossa, produzione di collagene, salute cardiaca, regolazione pressione arteriosa, equilibrio del sistema nervoso, colesterolo (specie LDL), sovrappeso.