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Scontri prima di Venezia-Bari, ultras biancorossi: «Non avevamo coltelli». Il Bari calcio condanna le violenze

 
Redazione online

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«I video che circolano sui social si riferiscono a un'altra partita, non sono stati girati ieri»

Lunedì 11 Marzo 2024, 11:58

19:11

BARI - «Nessun coltello a Venezia»: i gruppi ultras della Curva Nord Bari assicurano che durante i contatti con la polizia avvenuti ieri pomeriggio all’esterno dello Stadio Sant'Elena di Venezia non sono state utilizzate lame che sono «del tutto estranee alla mentalità della curva».

I gruppi sottolineano inoltre che i video che circolano in rete sui disordini prepartita, che mostrano coltelli e pugnali nascosti all’interno di aste biancorosse, si riferiscono ad un’altra partita. Sarebbero stati girati durante i sequestri effettuati dalla polizia durante il match Padova-Mantova a gennaio.

Intanto il Bari calcio in una nota stigmatizza duramente i disordini tra le tifoserie avvenuti domenica allo stadio Penzo a Venezia: «Il Bari - si legge nel comunicato - intende condannare fermamente gli episodi di disordine e violenza occorsi nel pomeriggio di ieri nei pressi dello stadio 'Pier Luigi Penzo' prima della sfida tra Bari e Venezia».

«Al di là delle responsabilità di chi ha dato il via agli scontri, che certamente saranno appurate dalle autorità competenti, ancora una volta - prosegue la nota - il comportamento di pochi, che nulla hanno a che vedere con il tifo e con i valori che lo sport dovrebbe portare con sè, ha macchiato indelebilmente quella che per molti avrebbe dovuto essere una giornata all’insegna della spensieratezza, dell’aggregazione sociale e del divertimento».

«Insieme alla vicinanza a steward e servizio d’ordine presenti allo stadio, la Società biancorossa - si legge infine - ribadisce la ferma condanna per ogni forma di violenza ed esprime solidarietà per tutti quei tifosi e quelle famiglie giunte in laguna con l’unico scopo di sostenere i propri colori e vivere momenti di svago e che invece hanno dovuto affrontare, loro malgrado, situazioni di panico temendo, in taluni casi, per la propria incolumità».

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