Luigi De Laurentiis presenta il nuovo allenatore del Bari, Beppe Iachini, e coglie occasione per tener testa alle polemiche sollevate dalle dichiarazioni del padre sul Bari "seconda squadra".
«Siamo ripartiti senza tre calciatori importanti come Caprile, Cheddira e Folorunsho, ma non c'entra la comune proprietà con il Napoli: nessuno di loro è voluto rimanere in serie B a fronte di proposte dalla A - commenta -. Abbiamo avuto tantissime difficoltà tra infortuni gravi, siamo passati da due esoneri, ma non ci siamo mai arresi. Sono qui a metterci la faccia: ho commesso degli errori lo ammetto, ma non mollo mai e non mollerò mai - continua -. La dimostrazione è aver preso un allenatore top player con un investimento non indifferente ed un contratto fino al 2025. Qui si continuerà a costruire in un percorso che non si arresterà»
«Non fa piacere a nessuno ricevere insulti e fischi - ha commentato - ma spero che la piazza si concentri sulla squadra per portarla fino in fondo. Le contestazioni non alimentano nulla sulle scelte societarie. - ha continuato De Laurentiis - Amo Bari e continuerò a farlo: ho tolto alla mia famiglia, al cinema, potevo andare anche in altre direzioni. Ho sposato una realtà aziendale scegliendo ogni singolo mattone che è stato costruito. Siamo un grande gruppo, ma le gestioni sono sempre state completamente indipendenti. Perciò mi sono dissociato immediatamente dalle parole di mio padre e non è facile. Trattative? Bari è un franchise di prima classe sul mercato italiano, ma deve arrivare qualcuno che può investire ancora di più.
Non abbiamo debiti e abbiamo coniugato risultati di campo. Leggo di cordate: dove sono? Sono qui per essere trasparente: recuperare un rapporto è fondamentale, io sono qui davanti a voi. Quest'aria è un dispiacere, io sono apertissimo a parlare con i tifosi. Quando sono insultato con i miei figli al fianco, ma non mi sono alzato. Ho una responsabilità e non mi tiro indietro. Se qualcuno vuole parlarmi, ho tanto da poter raccontare».