BRINDISI - Si sono concluse le operazioni di sbarco, nel porto di Brindisi, delle 194 persone soccorse in mare dalla nave ong Open Arms. I migranti sono stati accolti a terra dal dispositivo di soccorso, accoglienza ed identificazione, composto da forze dell’ordine, Protezione civile regionale e territoriale, 118, Croce rossa e associazioni di volontariato. A bordo della Open Arms 110 uomini, 25 donne (alcune in gravidanza), 59 minori, 50 dei quali non accompagnati. In particolare 9 sono i minori sotto i 14 anni. I migranti provengono da Costa d’Avorio, Eritrea, Egitto, Etiopia, Camerun, Senegal e Mali.
Per loro nelle prossime ore, al termine di tutte le procedure, è previsto il trasferimento in diversi centri di accoglienza tra Puglia, Basilicata e Campania.
«E' una macchina già collaudata che però ogni volta necessità di un nuovo coordinamento in relazione alle variabili dello sbarco. Tutte le componenti del sistema di accoglienza sono qui e li ringrazio di cuore, perché esprimono - afferma la prefetta di Brindisi Michela La Iacona presente al porto - una sentita e intensa partecipazione, ciascuno per quanto riguarda il proprio segmento di competenza». «Abbiamo già allertato l’ospedale - aggiunge - nel caso ci fosse necessità di cure ospedaliere». Al momento, comunque, non sarebbero state segnalate situazioni di emergenza.
A seguire le attività questa mattina anche il presidente del comitato regionale della Protezione civile per la Puglia, Maurizio Bruno, che ha evidenziato come «per Brindisi quello di oggi è l’ennesimo sbarco, nell’ambito dei recenti flussi migratori, a essere organizzato e tenuto nel massimo rispetto delle norme e dell’umanità».