Andriese per sempre e ovunque. Un legame con la propria terra sempre vivo, anche adesso che ha raggiunto una grande maturità professionale, corroborata da una crescente fama internazionale. Riccardo Scamarcio ha regalato un'altra pillola di “andriesità” nel suo ultimo film “Il ladro di giorni”, uscito in tutte le sale italiane lo scorso giovedì 6 febbraio. E quale miglior strumento per rimarcare il suo essere andriese, se non quello passionale del calcio e dell'infinito amore mostrato verso la Fidelis.
Nella pellicola diretta dal regista Guido Lombardi, il Riccardo andriese interpreta il ruolo di un criminale che, appena uscito dal carcere, riabbraccia il proprio figlio. Il calcio diventa uno degli argomenti per avvicinarsi al piccolo, ed ecco lo sketch svolto in auto dove l'attore comincia a cantare un coro da stadio, di quelli che i tifosi azzurri intonano ancora oggi in Curva Nord dello stadio Degli Ulivi: “Di tempo ne è passato e sono ancora qua, e oggi come allora io tifo Andriaaaa”. Ma non è finita, perché segue il dialogo tra padre e figlio: “Per quale squadra tifi? La nazionale. Ma che nazionale, devi tifare Andria. Ma in che categoria sta? Sta in serie D, ma torneremo!!!”.
Un autentico spot per la città di Federico II, da parte di uno Scamarcio che nel 2018 ha anche ricevuto ad Andria la cittadinanza onoraria, come segno di riconoscimento verso un personaggio dello spettacolo che non perde mai l'occasione di rimarcare le proprie origini. Del resto non è la prima volta che il nome di Riccardo viene accostato a quello della Fidelis. In ogni sua ospitata televisiva o intervista sui giornali, il riferimento al calcio e alla sua Andria c'è sempre, perché è sempre vivo in lui l'attaccamento ai colori azzurri. Quei colori che ha imparato ad amare fin da piccolo, quando a portarlo allo stadio era il suo papà Emilio. Una abitudine mai persa, ma solo ridotta per gli inevitabili impegni di lavoro. Ma appena libero da tutto, ecco che Riccardo spunta tra gli spettatori presenti in ogni stadio (in casa e fuori) al seguito della squadra del cuore. E quando non c'è il calcio, c'è sempre la sua famiglia, il sole e gli ulivi da cui si lascia coccolare ogni volta che torna ad essere andriese doc.