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25 aprile, Canfora ospite di Laforgia: «Non dimentichiamo il coraggio dei militari italiani»

 
Redazione online

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«C'è stata concordia e concomitanza, non accettarono di arruolarsi con Salò». Nel pomeriggio il corteo antifascista

Giovedì 25 Aprile 2024, 13:07

16:58

BARI - L'invito era arrivato nei giorni scorsi: «Giovedì 25 aprile festeggiamo insieme la Liberazione. La nostra Base sarà aperta dalle 10 e fino al pomeriggio, tra interventi, musica e letture. Con noi, alle 12, anche Luciano Canfora». E la promessa da parte di Laforgia è stata mantenuta, con la partecipazione del professore a un incontro aperto. «Non dimentichiamo la raccolta delle armi per i partigiani nei sotterranei dell'Università Cattolica di Milano, per citare un solo esempio di quanta concordia e concomitanza c'è stata. Potrei farne tanti altri, ma con troppa superficialità si parla del coraggio delle centinaia di migliaia di militari italiani deportati in Germania per non accettare di arruolarsi con Salò». Laforgia ha anche annunciato la partecipazione al corteo Antifascista, con concentramento alle 18 in Piazza Umberto.

«Se oggi abbiamo una Costituzione nata dalla Resistenza lo dobbiamo a coloro che, anche quando tutto sembrava perduto, decisero di opporsi e rischiare la vita per la loro e la nostra libertà. E che nei decenni successivi hanno continuato a combattere, con le loro idee, perché quella Costituzione non fosse tradita. Ora e sempre. Viva la Resistenza». Lo scrive in un post pubblicato sui social, Michele Laforgia candidato sindaco alle Comunali di Bari di M5s e Convenzione.

«La Resistenza fu anche una questione privata - aggiunge - la liberazione dal nazifascismo e la riconquista della dignità di un intero popolo, che nella stragrande maggioranza era stato fascista e aveva vergogna di sé».

«La guerra di liberazione fu questo: ridare vita a un corpo morto, il corpo della nazione - continua -. Ci volle una guerra civile per restituire dignità e sentimenti a un Paese perduto e ai molti uomini e alle tante donne che si erano smarrite e che durante il fascismo avevano creduto in Mussolini, nella dittatura, nell’impero e persino nelle leggi razziali»

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