Sabato 06 Settembre 2025 | 18:34

Taranto, sequestro dell’altoforno 1 dell’ex Ilva. La Procura: «Interventi autorizzati nei tempi»

 
Redazione online

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Ex Ilva, incidente all’altoforno 1: sotto inchiesta tre dirigenti

La precisazione in seguito alla lettera di Acciaierie d’Italia, secondo cui il via libera ad alcune attività di manutenzione e messa in sicurezza «non è stato autorizzate nei tempi utili»

Martedì 13 Maggio 2025, 17:14

TARANTO - «Sulla base delle valutazioni espresse da Arpa Puglia nel parere trasmesso alle ore 12.04 del 10 maggio, questo ufficio con provvedimento depositato alle successive ore 13.01 (a distanza di 22 ore dal deposito dell’ultima istanza dell’azienda e, quindi, nel rispetto del termine di 48 ore nella stessa segnalato) autorizzava l'esecuzione della quasi totalità delle attività richieste, restando escluse quelle che, secondo le valutazioni tecniche espresse da Arpa, da un lato non incidevano sulla integrità degli impianti, dall’altro apparivano confliggenti con le esigenze probatorie connesse al sequestro». 

La precisazione è contenuta in una nota della procuratrice di Taranto, Eugenia Pentassuglia, in seguito alla lettera di Acciaierie d’Italia in As e alle dichiarazioni di rappresentanti di governo in merito alla vicenda del sequestro dell’altoforno 1 dell’ex Ilva di Taranto dopo il grave incendio del 7 maggio scorso. In particolare, secondo l’azienda il via libera ad alcune attività di manutenzione e messa in sicurezza «non sono state autorizzate nei tempi utili, rendendo ora non più applicabili le procedure standard di esecuzione».

Con riferimento «alla notizia apparsa nella giornata odierna, relativa - aggiunge la procuratrice - all’asserito diniego, da parte di questo ufficio, a concedere l’autorizzazione ad effettuare il cosiddetto 'colaggio dei fusi, operazione che si assume essere necessaria per evitare l’esecuzione di procedure straordinarie che potrebbero determinare la probabile fermata definitiva dell’impianto, va precisato che tale richiesta non risulta essere stata avanzata in nessuna delle due istanze" presentate dai legali di Adi in As. «Allo stato - conclude Pentassuglia - sono in corso accertamenti tecnici al fine di appurare le cause dell’evento ed eventuali elementi di responsabilità».

L’azienda in una nota aveva sostenuto come nessun operatore fosse rimasto coinvolto a seguito dell’incendio. Nella nota della Procura si fa presente che alcuni «dipendenti di AdI avevano avuto accesso alla unità sanitaria sita all’interno dello stabilimento a causa di ustioni di piccola entità, contusioni ed escoriazioni».

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