Sabato 06 Settembre 2025 | 19:53

Soprintendenza a Taranto, nuova bufera sul decreto firmato da Giuli

 
Valentina Castellaneta

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Valentina Castellaneta

Soprintendenza a Taranto, nuova bufera sul decreto firmato da Giuli

La sede resta a Taranto, ma solo per i beni che si trovano in mare oltre le 12 miglia dalla costa. A Lecce i veri poteri

Mercoledì 18 Settembre 2024, 20:52

TARANTO - I festeggiamenti sono durati poco. Nel primo pomeriggio di ieri un comunicato del Ministero della Cultura ha reso noto che la Soprintendenza nazionale per il patrimonio culturale subacqueo avrebbe avuto la sua sede centrale nella città di Taranto: una parte della politica ha festeggiato, mentre l’altra ha parlato di depotenziamento e ridimensionamento. Perché fino all’emanazione del nuovo decreto, l’ente con sede nel chiostro di San Domenico in città vecchia, ha svolto anche servizio territoriale per la tutela e la conservazione archeologica, paesaggio, beni artistici e storici. Ora queste competenze sono passate in capo a Lecce. A Taranto resta la tutela dei beni che si trovano in mare oltre le 12 miglia dalla costa.

«Nessuno scippo nei confronti della città». L’onorevole Dario Iaia, deputato e presidente provinciale di Fratelli d’Italia ha commentato così il dietrofront del Mic: «A differenza – scrive in una nota - di quanto accaduto nel 2016, allorquando con il Governo targato Partito Democratico, fu chiusa la sede della Soprintendenza Archeologica per la Puglia che aveva anche competenza sulla Basilicata»...

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