TARANTO - Oltre 500 in abito di rito. Un'interminabile fila di confratelli e consorelle alle 19,30 di ieri hanno dato vita alla processione per celebrare le festa della Madonna del Carmine. Gli iscritti dell'Arciconfraternita guidata dal priore Antonello Papalia e dal padre spirituale monsignor Marco Gerardo hanno risposto ancora una volta in gran numero nel giorno della festa della Titolare. Nemmeno il caldo e l'afa insopportabile di questi giorni ha impedito di indossare camici, mozzette e cappuccio: una sorta di sacrificio in versione estiva. Perchè se è vero che durante la settimana Santa, i carmelitani, vanno in pellegrinaggio a piedi scalzi come sacrificio, anche ieri, quando ai piedi indossavano scarpe, calze e coccarda con i colori del sodalizio, i fedeli hanno voluto tributare alla Vergine questa offerta.
Dopo i riti di aggregazione dei giorni scorsi, hanno infatti ricevuto la scapolare 40 confratelli e 7 consorelle, ieri il corteo religioso è partito come sempre da Piazza Carmine, per proseguire in via D’Aquino, Piazza Maria Immacolata, via Berardi, via Anfiteatro, Corso due mari, dove c'è stato uno spettacolo pirotecnico dagli spalti del Castello Aragonese, per poi rientrare da via D’Aquino alla Chiesa del Carmine.
Un anno particolarmente importante e solenne, che apre i festeggiamenti per i 350 anni della fondazione della Confraternita, per cui Papa Francesco ha concesso il Giubileo straordinario che terminerà a luglio del 2025.
Per molti fedeli, però, ieri è stata l'occasione per scoprire la “nuova” chiesa del Carmine dopo i lavori terminati nei giorni scorsi. È stato l'arcivescovo monsignor Ciro Miniero a benedire il nuovo altare, nel quale è stata incastonata la colonna proveniente dalla chiesa di San Pietro, che un tempo sorgeva dove si trova ora il castello aragonese, e su cui tradizione vuole che l’apostolo vi abbia celebrato l’eucarestia. In occasione dei 350 anni, inoltre, la parrocchia ha apportato alcune modifiche al presbiterio, cioè l'area che si trova intorno all'altare maggiore, e alcune parti della chiesa. In particolare i fedeli non hanno ritrovato più il simulacro dell'Addolorata nella nicchia sulla destra perché la statua è stata collocata nel lato sinistro del transetto, sopra il simulacro di Gesù Morto dove fino a poco fa si trovava il Crocifisso. Quest'ultimo, invece, è stato trasferito nella nicchia dove si trovava l'Immacolata. E nella nicchia dove invece per anni è stata ammirata l'Addolorata è stato invece sistemato il fonte battesimale. Di fronte a quest'ultimo è stato allestito un confessionale: «Non è solo fare cambiamenti per fare “cose” - ha spiegato monsignor Marco Gerardo - ma trasmettere in modo efficace un messaggio liturgico. Il confessionale di fronte al fonte battesimale ha il suo significato: il battesimo ci consente di entrare nella vita della Chiesa, ma spesso col peccato rischiamo di annegare nel mare del peccato ed è per questo che di fronte c'è il luogo per la riconciliazione».
Resta invece al suo posto, nel lato sinistro del transetto la statua della Madonna del Carmine che a breve tornerà nellasua nicchia per riposare fino al 16 luglio del prossimo anno.