Sabato 06 Settembre 2025 | 12:27

Ex Ilva, Tar respinge ricorso contro stop a fornitura gas: Snam Rete Gas può interromperla, ma «per ora niente stop»

 
francesco casula

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francesco casula

«Tragedia sfiorata all'Acciaieria 2 dell'ex Ilva di Taranto»

L'ex Ilva di Taranto

Ribaltata la decisione cautelare del 31 ottobre, che obbligava Snam a continuare la fornitura ad Acciaierie d'Italia per motivi di sicurezza. Acciaierie impugnerà l'ordinanza, e «per ora niente stop»

Lunedì 15 Gennaio 2024, 11:54

16:21

Snam Rete Gas può interrompere la fornitura di gas all’ex Ilva di Taranto. Lo ha deciso il Tar della Lombardia che ha accolto il ricorso di Snam contestando i troppi debiti accumulati da Acciaierie d’Italia: «per il servizio di default trasporto gas – si legge nell’ordinanza dei giudici - in base alle informazioni trasmesse da Snam Rete Gas S.p.A. risultano fatture non pagate per un totale di circa 109 Milioni di euro in scadenza al 31 dicembre 2023, a cui vanno aggiunti gli importi relativi al servizio erogato nei mesi di novembre e dicembre 2023 (…)per un totale stimato di circa 69 milioni di euro».

La decisione del tribunale lombardo, di fatto ribalta, quella cautelare che gli stessi giudici avevano preso il 31 ottobre quando avevano obbligato Snam a continuare la fornitura per motivi di sicurezza: il fermo degli impianti dell'ex Ilva di Taranto, avevano scritto in quella occasione, «è idoneo a produrre un grave pregiudizio per l’ambiente e per la salute dei cittadini».

Alcuni giorni fa, però, entrando nel merito della vicenda, i magistrati hanno rilevato che a distanza di mesi Adi non ha trovato alcun fornitore alternativo a Snam e hanno quindi spiegato che «la mancata individuazione del fornitore sul libero mercato del gas naturale è di fatto imputabile ad una valutazione di convenienza economica» dell’ex Ilva e «frutto quindi di libere scelte imprenditoriali»: in sostanza Adi con il ricorso mira a «salvaguardare la propria posizione imprenditoriale, procrastinando l’assunzione di impegni economici che, benché consistenti, sono necessari per reperire, nel rispetto della legge e delle regole del mercato, l’adeguata fornitura di gas naturale indispensabile per lo svolgimento delle proprie attività».

Ma non solo. La scelta di Acciaierie d’Italia di non trovare un nuovo fornitore pesa sullo Stato: «non si può continuare a far gravare sulla fiscalità generale che sostiene la spesa per il servizio di default trasporto, parte dei costi indispensabili per lo svolgimento dell’attività di impresa della ricorrente».

L’incapacità di trovare un’alternativa, inoltre, dipendente dalla grave situazione in cui si trova la società guidata da Lucia Morselli: prima di Snam era stata l’Eni e interrompere le forniture anche in quel caso per mancato pagamento delle fatture. Non solo. Il piano di rientro concordato tra Eni e Adi non è stato da quest’ultima rispettato.

Ora è altamente probabile che l’ex Ilva faccia ricorso al consiglio di Stato per evitare l’interruzione della fornitura. 

ACCIAIERIE ITALIA IMPUGNERA' L'ORDINANZA E PER ORA NIENTE STOP

Acciaierie d’Italia «procederà ad impugnare innanzi al Consiglio di Stato l’ordinanza del Tar della Lombardia inerente la fornitura di gas, pubblicata in data odierna». Lo comunica il gruppo che gestisce l’ex Ilva, ma non sono previste per ora interruzioni di gas ad Acciaierie d’Italia. E’ quanto si apprende da fonti vicine al dossier dopo il rigetto del ricorso al Tar della Lombardia dell’ex-Ilva di Taranto nei confronti della delibera dell’Arera che aveva disposto lo stop alle forniture. Oltre al fatto che Acciaierie d’Italia ha annunciato il ricorso al Consiglio di Stato, che comporta quindi il congelamento del provvedimento, un’eventuale decisione sulle forniture di gas ad Acciaierie d’Italia potrà essere presa solo a valle delle interlocuzioni tra l’autorità di regolazione, l'Arera, e Snam, il fornitore di ultima istanza. 

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