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Appalti sospetti a Statte: il gip revoca i domiciliari ai quattro indagati

 
Redazione Taranto

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 Appalti sospetti a Statte: il gip revoca i domiciliari ai quattro indagati

Il provvedimento emesso su richiesta del pm Isceri.  Nell’indagine l’architetto Vincenzo La Gioia e gli imprenditori Marco Moscaggiura Oronzo Moscaggiura e Amedeo Pesare

Lunedì 02 Ottobre 2023, 13:19

STATTE - Appalti sospetti al Comune di Statte, il giudice per le indagini preliminari Rita Romano, su richiesta del pubblico ministero Lucia Isceri, ha revocato i domiciliari per i quattro indagati coinvolti nell’inchiesta. Il gip ha scarcerato l’architetto Vincenzo La Gioia, ex responsabile del settore «Assetto territorio e sviluppo economico» del Comune, gli imprenditori Marco e Oronzo Moscaggiura e Amedeo Pesare. I 4 rispondono a vario titolo di corruzione e turbativa d’asta per la gestione illecita secondo l’accusa di una serie di appalti e affidamenti diretti concessi dietro il pagamento di mazzette.

Il pubblico ministero Lucia Isceri, nelle carte dell’inchiesta aveva evidenziato l’esistenza al Comune di Statte di «un contesto caratterizzato da una diffusa illegalità, un consolidato sistema corruttivo che ha operato per un apprezzabile periodo di tempo, tanto da divenire una vera e propria prassi illecita». Secondo quanto emerso dalle indagini delle fiamme gialle del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria, l’ex dirigente comunale avrebbe truccato gare e concesso affidamenti diretti alle imprese riconducibili a Marco Moscaggiura ottenendo in cambio mazzette del valore pari al 10 per cento degli appalti: una dozzina i servizi finiti sotto la lente degli investigatori per un valore di poco superiore agli 800mila euro che ha spinto il pm Isceri a chiedere e ottenere anche un sequestro nei confronti di La Gioia di 82mila euro, ritenuto l’ammontare delle bustarelle intascate.

Tra i servizi su cui si sono accesi i riflettori degli inquirenti spuntano quelli per la pulizia e la manutenzione degli immobili comunali e anche la gestione in «global service» di servizi integrati. Secondo quanto emerge dalla lettura degli atti dell’inchiesta numerose società riconducibili a Moscaggiura «sono risultate per circa due anni pressoché uniche destinatarie degli appalti o affidamenti» gestiti da La Gioia. La modalità era quasi sempre la stessa: alla gara venivano invitate più aziende: alcune riconducibili allo stesso Moscaggiura altre invece erano di province lontane dal territorio di Statte e così alla fine l’aggiudicazione era quasi automatica. 

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