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«Nessuna truffa, chiarirò tutto», l'imprenditore Tagliente si difende dalle accuse

 
Francesco Casula

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Francesco Casula

«Nessuna truffa, chiarirò tutto», l'imprenditore Tagliente si difende dalle accuse

La replica dopo il sequestro della Gdf. Bancarotta fraudolenta, truffa, percezione indebita di erogazioni pubbliche ed evasione fiscale sono le accuse mosse dalla Procura

Lunedì 25 Settembre 2023, 12:47

TARANTO - “Chiariremo alla magistratura ogni aspetto della vicenda”. È quanto ha sottolineato in una lettera alla Gazzetta l'imprenditore Gaetano Tagliente, indagato dalla procura in un'inchiesta condotta dalla Guardia di finanza per bancarotta e truffa che nei giorni scorsi ha portato al sequestro di beni per 750mila euro. Nella missiva a firma dei difensori, gli avvocati Mimmo Lardiello e Angelo Raguso, si legge che l'indagine, da cui scaturisce il sequestro indicato nella notizia, prende vita da una denuncia presentata da un’azienda creditrice della “Eurofashion S.r.l.”, società che dopo decenni di attività, è stata interessata, come tante altre, da una profonda crisi dovuta ai catastrofici effetti della pandemia. A seguito della denuncia , il pubblico ministero procedente – spiegano i legali - ha affidato ad un consulente tecnico lo studio degli ultimi bilanci della stessa “Eurofashion S.r.l.” consulenza il cui esito rileverebbe, secondo l’accusa, alcune irregolarità che sarebbero emerse dall’esame della documentazione relativa per un verso ad una istanza finalizzata ad ottenere un credito garantito da una banca a partecipazione pubblica e per altro verso alcune agevolazioni fiscali, attività sempre avvenute nel periodo pandemico.

Il Signor Gaetano Tagliente, che negli anni relativi alle contestazioni aveva completamente affidato sia le attività d’intermediazione bancaria sia la preparazione dei bilanci ad alcune società di consulenza, è impegnato in queste ore, anche attraverso i suoi legali, nel recupero di tutta la documentazione necessaria a fornire ogni chiarimento in merito alla propria posizione, personale, professionale e processuale, e sarà pronto a mettersi a disposizione degli inquirenti non appena tale lavoro di ricostruzione contabile sarà stato terminato”.

Nella lettera, inoltre, gli avvocati Lardiello e Raguso evidenziano “nell’interesse del signor Gaetano Tagliente, la cui attività d’imprenditore è sempre stata caratterizzata da specchiata affidabilità e assoluta trasparenza, che questi è oggi attinto da una indagine, concernente le vicende della “Eurofashion S.r.l.”, da questi amministrata fino al 2021” e che in attesa di chiarire i diversi aspetti della vicenda “a salvaguardia della reputazione personale e professionale del Gaetano Tagliente” hanno precisato che Eurofashion S.r.l. “ha chiuso l’ultimo bilancio con un saldo attivo creditorio di oltre ottocentomila euro e che nessuna condotta distrattiva risulta allo stato accertata a carico dell’amministratore”.

Come riportato da Gazzetta nei giorni scorsi, il gip Giovanni Caroli oltre al decreto di sequetsro da 750mila euro ha disposto nei confronti del 52enne il divieto per 12 mesi di esercitare anche per interposta persona, imprese o uffici direttivi in alcune società a lui in passato riconducibili e in quelle che potrebbero essere costituite in futuro per collaborare con le stesse imprese.

Il pm Francesco Ciardo ha contestato l'uomo, come amministratore unico della società «Euro Fashion» avrebbe presentato bilanci e documentazione contabile in cui aveva effettuato le capitalizzazioni indebite e le iscrizioni di crediti inesistenti per mascherare il dissesto e lo stato d'insolvenza in cui versava la società e falsificando i conti avrebbe ottenuto da un istituto bancario un mutuo da 375mila euro dal «Mediocredito Centrale», una società a totale partecipazione pubblica che gestiva l'ammissione al «Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese. Una tesi che ora la difesa proverà a confutare.

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