TARANTO - L’obiettivo è superare i 110mila passeggeri del 2022. Con questa sfida parte il prossimo 9 maggio la stagione crocieristica 2023 tenuta a battesimo dall’arrivo della nave Constellation di Celebrity Cruises. La chiusura, a novembre, con l'arrivo della Norwegian Epic. «Ma la novità di quest’anno - ricorda Fabrizio Manzulli, vicesindaco del Comune di Taranto con delega allo Sviluppo Economico - è che Taranto, a partire dal 3 giugno, diventerà un nuovo porto di scalo di Costa Crociere con la nave Pacifica. Il principale porto di imbarco per il giro del Mediterraneo che toccherà anche la Grecia. Costa - sottolinea Manzulli - stima in piena stagione tra i 1500 e i 2000 imbarchi, ogni sabato, giorno dell’attracco a Taranto. Numeri notevolissimi che portano vantaggi economici al territorio, basti pensare all’acquisto di prodotti freschi della nostra enogastronomia. Un’opportunità per il settore privato oltre che per la valorizzazione del prodotto locale».
Assessore, quali sono stati i fattori di propulsione in questi ultimi anni?
«Circa tre anni fa la città si è dotata del piano strategico “Ecosistema Taranto”e anche il bando della Regione (attraverso Puglia Promozione) per veicolare l'immagine della città direttamente sulle navi da crociera ha generato un grosso vantaggio. Nonostante il periodo pandemico e la ripresa difficoltosa, i grandi eventi prodotti in sinergia con il settore cultura, hanno animato la città con festival costruiti anche con le associazioni del territorio che rappresentano una novità nella diversificazione del settore economico, divenendo attrattiva a 360 gradi, non soltanto per i crocieristi.
Che riscontri avete dai turisti stranieri?
«I dati sono molto confortanti. I francesi, ad esempio, scoprono una città inaspettata. Taranto parte con un grande gap negativo, una narrazione degli ultimi quarant’anni, gli anni della industrializzazione, ma è una città con oltre 3mila anni di storia, con tanti aspetti culturali legati al proprio patrimonio storico e naturalistico sorprendenti. Questo produce un risultato importante in termini di opinione dei visitatori, assolutamente positiva, e di gradimento anche riguardo ai servizi offerti. In più, il test di questi anni delle altre compagnie di crociera ci ha portato a costruire percorsi molto interessanti e di carattere esperienziale per il turista esploratore che approda verso nuove destinazioni che mostra di apprezzare: dall’osservazione dei delfini in libertà nel nostro mare con la Jonian Dolphin Conservation sino alla scoperta della più antica cattedrale di Puglia, San Cataldo, con il suo prezioso cappellone, i musei MarTa e MuDi. In più, c’è una bella evoluzione grazie alla introduzione sul territorio dell’Its Turismo che prepara i ragazzi che fanno da guida e che si stanno specializzando nel settore. E' uno dei pilastri del nostro piano strategico “Ecosistema Taranto” su cui abbiamo puntato. I risultati sono interessanti».
Qual è, oggi, il quadro delle collaborazioni che sostiene il piano strategico?
«Nella programmazione, molto forte è la sinergia con l’Autorità Portuale. Siamo una delle poche città ad operare in tal senso. Taranto, rispetto alle altre città pugliesi, è molto particolare, perché ospita il presidio di tante istituzioni: c’è la Marina, la Soprintendenza che possiede tanti luoghi di cultura. Occorreva fare sinergia con tutti gli enti del territorio, a partire dall’Autorità Portuale, proprio perché volevamo spingere sul settore crocieristico. Pur trattandosi di un turismo che dura una giornata, ci aiuta in un cambio di paradigma e cioè a raccontare la città nella sua realtà e non come viene descritta dai media, nella sua accezione negativa. E oggi, finalmente, parlando di Taranto emerge l’aspetto positivo per tutto ciò che offre. Questo depone a nostro favore, nonostante sia anche la città con il maggior gap di crescita nel turismo rispetto agli altri territori pugliesi».
La città, gli operatori economici come stanno rispondendo a questa nuova dimensione in forte sviluppo?
«Gli attori economici lentamente si stanno adeguando a questa realtà. Non mancano le criticità, prevalentemente associate al cambiamento di abitudini, alla cultura d’impresa. Parliamo di una città che non conosceva il turismo che vive oggi e ha bisogno di un approccio differente, per esempio riguardo gli orari di apertura delle attività produttive, l’accoglienza del turista. Stiamo spingendo molto sulla formazione, con corsi specifici, con la collaborazione delle associazioni datoriali Confcommercio, Confesercenti, Confindustria. Abbiamo fissato un incontro con le Attività produttive per stimolare le aperture in orari continuati in coincidenza con la presenza dei crocieristi e migliorare le infrastrutture informative. Il nostro supporto è massimo. I territori, in generale, e Taranto, in particolar modo, devono avere la capacità di colmare quell’ultimo miglio. Compito di un amministratore è creare indirizzi che il settore privato deve avere la capacità di accogliere. Stanno arrivando tanti investitori da fuori, mentre l’imprenditoria locale stenta a diversificare, perché molte delle grandi imprese sono legate all’indotto dell’Ilva, e la storia della monocultura ci insegna che se quell’unico settore va in crisi determina grandi problemi economici per il territorio.
Il 2026 offrirà una grande vetrina con i Giochi del Mediterraneo. Come vi state preparando?
«I Giochi del Mediterraneo saranno un’opportunità straordinaria per Taranto. Ci stiamo preparando da anni e, nonostante il commissariamento voluto dal Governo, ci siamo portati molto avanti con le progettazioni riguardo alle nostre competenze dal punto di vista operativo. In più, abbiamo attivato una serie di iniziative e di eventi in preparazione dei Giochi del Mediterraneo. Uno per tutti, il Gran Premio d’Italia di SailGp con i catamarani più veloci del mondo, ospitato nel 2021, un investimento importante dalle notevoli ricadute economiche sul territorio; poi la “DT Race”, gara di nuoto in acque libere, e quest’anno ospiteremo il “Nastro rosa”, ovvero il Gran Premio d’Italia a vela. Taranto sfrutta moltissimo questo “stadio” del mare con il nostro porto e con il lungomare da cui si può assistere alle competizioni. Il turismo del mare legato allo sport è uno dei settori su cui puntiamo molto per la mole di presenze che genera. Abbiamo testato più volte i grandi eventi legati all’enogastronomia, ottenendo anche il presidio Slow Food per la cozza tarantina».
Com’è Taranto, oggi?
«Un cantiere aperto. Stiamo cambiando completamente l’impostazione della città, soprattutto quella della mobilità, attraverso le Brt (linee della rete Bus rapid transit), oltre alla parte urbanistica. Gli assessorati lavorano in sinergia verso un obiettivo unico e i risultati ci stanno dando ragione. Il premio internazionale ricevuto nel 2022 a Malaga quale miglior destinazione dell'anno 2021 per le navi da crociera lo testimonia. In più, il prossimo 27 ottobre, ospiteremo l’Italian Cruise Day, il forum sull’industria e il turismo crocieristico».