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«Erogazione idrica irregolare da San Giuliano, campagne del Tarantino a secco»

 
Redazione online

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«Erogazione idrica irregolare da San Giuliano, campagne del Tarantino a secco»

«Siccità nelle campagne del Tarantino» denuncia della Cia

La denuncia della Cia: «L'acqua, in alcuni comizi irrigui di Palagiano, Palagianello e Castellaneta, in questi giorni non riesce nemmeno arrivare»

Lunedì 12 Settembre 2022, 12:49

«Risorse idriche insufficienti e versante occidentale della provincia di Taranto temporaneamente a secco». È quanto denuncia la delegazione Due Mari Taranto-Brindisi di Cia Agricoltori Italiani di Puglia, evidenziando «reiterate irregolarità nell’erogazione di acqua dalla diga di San Giuliano verso la Puglia». Una situazione nota, più volte denunciata e posta all’attenzione delle autorità competenti, «parliamo di circa 400 litri al secondo su un canale adduttore lungo 35 chilometri» denuncia la Confederazione Italiana Agricoltori, attraverso il presidente del comparto Due Mari Pietro De Padova.

La Cia sottolinea il «paradosso che l’acqua, in alcuni comizi irrigui dei territori di Palagiano, Palagianello e Castellaneta, in questi giorni non riesce nemmeno arrivare». Cia Due Mari, nella sua denuncia, ricorda che la diga di San Giuliano è di proprietà al 50 per cento della Basilicata e al 50 per cento della Puglia: «E' stata costruita nel 1958 per irrigare una superficie di circa 20mila ettari metà in Basilicata e l’altra metà in Puglia ma tutto ruota a torno al periodo di inizio della stagione irrigua. In Basilicata la stagione inizia nei primi mesi dell’anno – ha chiarito il direttore di Cia Due Mari Vito Rubino - mentre in Puglia inizia nel mese di maggio. Questa situazione di fatto determina un maggiore utilizzo di acqua in Basilicata rispetto alla Puglia, che è costretta a registrare riduzioni di erogazione proprio nei momenti di maggiore necessità».

«A seguito del caldo esagerato – ha aggiunto il direttore Rubino - è necessario continuare ad irrigare gli agrumi e le olive in fase di accrescimento. L’agricoltura è la grande industria a cielo aperto, non possiamo compromettere la produzione per colpa di strategie politiche che non riusciamo ancora a comprendere».

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