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Presidenza della Provincia di Taranto, è polemica

 
Giacomo Rizzo

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Giacomo Rizzo

Presidenza della Provincia di Taranto, è polemica

Il sindaco di Grottaglie Ciro D'Alò

Il sindaco di Grottaglie D’Alò attacca il Pd: «Veto su mia candidatura, non parteciperemo a elezioni

Domenica 28 Agosto 2022, 11:05

S’infiamma la corsa alla presidenza della Provincia di Taranto (si voterà il 18 settembre) per la successione a Giovanni Gugliotti. Il sindaco di Grottaglie, Ciro D’Alò, accusa il Pd di aver posto un veto sulla sua candidatura a favore di quella del sindaco di Taranto Rinaldo Melucci e annuncia: «non parteciperemo a queste elezioni provinciali». Nell’area di centrosinistra si consuma, dunque, uno scontro “fratricida”. Non c’è accordo e al contempo abbondano le polemiche. Per il centrodestra il candidato designato è il vicepresidente della Provincia, nonché sindaco di Maruggio, Alfredo Longo.  «Il mio percorso politico e personale - attacca D’Alò - non mi permette di accettare prevaricazioni dettate dall’alto. Non posso soggiacere a giochi di potere che sono lontani dai miei valori e che erano alla base del progetto “Terra Jonica 2050” al quale siamo stati, insieme alla maggioranza, ben disposti ad avviare un percorso di costruzione. L’Ente Provinciale, seppur con poteri ridotti rispetto al passato, ricopre ancora un ruolo fondamentale nel coordinamento della politica di un territorio così vasto come quello tarantino».

Il sindaco di Grottaglie fa rilevare che «proprio con queste premesse una figura civica, inclusiva e partecipativa, da sempre attenta ai fatti e non alle bandiere, poteva essere l’ago della bilancia di un percorso unito e compatto necessario ad affrontare le grandi sfide che ci attendono (primi fra tutti i fondi del Pnrr) ma anche strade, viabilità, scuole superiori e soprattutto questioni delicate per la nostra provincia, come l’ambiente. Un progetto, fondamento di Terra Jonica 2050, che mettesse al centro i bisogni dell’intera Provincia ionica dando pari dignità a tutti i 29 comuni con uno sguardo più attento alle periferie».

Le varie riunioni dei sindaci dell’area progressista (Pd, M5S, Con, civici) si sono concluse senza intesa. «Ci siamo ritrovati, senza alcuna condivisione – osserva D’Alò - e partecipazione, a decisioni imposte dal Partito Democratico provinciale e "company" che ha messo un “veto” sulla candidatura di Grottaglie ed escluso ogni altra ipotesi alternativa al sindaco di Taranto. Questo non possiamo in alcun modo accettarlo e condividerlo. Non mi riconosco nel metodo di questo centro sinistra, succube di dinamiche imposte dal PD che, come al suo solito, senza alcun confronto vorrebbe imporre a tutti i territori decisioni concordate a porte chiuse».

Con queste premesse «ci tiriamo e ci tireremo sempre fuori – fa sapere il sindaco di Grottaglie - da queste dinamiche. Non parteciperemo a queste elezioni provinciali in quanto non riconosciamo nella figura del sindaco di Taranto il garante politico che possa abbracciare e portare avanti tematiche per noi fondamentali, prime su tutte quelle che riguardano l’ambiente e che coinvolgono l’intera provincia ionica, ribadendo che l’eccessiva concentrazione di potere non potrà che portare distorsioni politiche, lasciare indietro i comuni della periferia e allo stesso tempo logorare il sindaco della città capoluogo». D’Alò ringrazia «tutti i sindaci, le consigliere e i consiglieri comunali degli altri comuni che in queste ore si sono resi disponibili a sostenere la mia candidatura, ma – ribadisce - non cediamo il passo all’incoerenza e al tradimento di un percorso politico che era nato sotto ben altri obiettivi e finalità».

Si consuma, pertanto, lo “strappo”. «Il nostro consigliere e capogruppo in Provincia (Aurelio Marangella), nei prossimi giorni – informa D’Alò - uscirà dal gruppo "Terra Jonica 2050". Continuerà a vigilare su ogni atto che il prossimo Presidente della Provincia metterà in campo, affinché il concetto di transizione ecologica non sia solo un motto elettorale e una questione esclusiva di Taranto, ma guardi a tutti i territori che sotto il profilo ambientale sono già stati spremuti e sfigurati anche e soprattutto da speculazioni».

Va ricordato che il sistema elettorale di secondo livello (votano solo i sindaci e i consiglieri comunali di tutti i centri del territorio, tranne Pulsano e Roccaforzata commissariati) si regge sul cosiddetto voto ponderato. In altre parole, le preferenze non saranno tutte uguali: avranno un peso specifico maggiore quelle espresse dai rappresentanti dei comuni più popolosi. E, dunque, la scheda viola, quella assegnata a chi siede nel Consiglio comunale di Taranto, valendo 1.050 punti, conta molto di più delle altre. E Melucci, a prescindere da eventuali competitor, è in chiaro vantaggio. I 12 consiglieri sono stati eletto nel gennaio scorso, Per il gruppo «Terra Ionica»: Aurelio Marangella, consigliere di Grottaglie; Vito Parisi, sindaco di Ginosa; Franco Andrioli, sindaco di Statte; Gregorio Pecoraro, sindaco di Manduria; Paolo Lepore, consigliere di Massafra; Anna Filippetti, consigliera di Laterza. I consiglieri del gruppo «Progetto Comune», invece, sono: Marco Natale, consigliere di Palagianello; Alfredo Longo, sindaco di Maruggio; Vito Punzi, consigliere di Montemesola; Roberto Puglia, consigliere di Manduria; Maria Giovanna Galatone, consigliera di Palagianello; Angelo De Lauro, consigliere di Lizzano.

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