TARANTO - «Considerati i proclami da parte dell’azienda rispetto a una ripresa e salita della produzione dì acciaio sino ad arrivare a 5,7 tonnellate nel 2022, dovrebbe corrispondere una riduzione dei numeri dì dipendenti da porre in cassa integrazione straordinaria. Su questo aspetto le parti sono ancora distanti». Lo sottolinea l’Ugl Metalmeccanici dopo l'incontro avuto di ieri al Ministero del Lavoro sulla procedura di Cassa integrazione straordinaria chiesta da Acciaierie d’Italia per 3mila lavoratori in tutti i siti del Gruppo, di cui 2500 a Taranto.
Un nuovo confronto è atteso lunedì, alle 10.30, in sede ministeriale. Daniele Francescangeli, segretario nazionale per la siderurgia di Ugl Metalmeccanici, dichiara di aver «appreso con soddisfazione gli sforzi fatti dal premier Draghi, che con il decreto Energia, concordato in Consiglio dei Ministri, ha formulato una norma per incrementare la produzione dell’ex Ilva, con la possibilità dì aumentare la liquidità, fondamentale per tutta la filiera della siderurgia in questo momento di crisi delle materie prime. Ma - aggiunge - ne deve conseguire una giusta applicazione aziendale soprattutto per salvaguardare i lavoratori e rilanciare le aziende». Il delegato Rsu Alessandro Dipino evidenzia la «mancanza dì una corretta rotazione della cassa integrazione» e sollecita un percorso che «dia la possibilità dì gestire l’ammortizzatore sociale in forma partecipata e non portare avanti la procedura unilateralmente dall’azienda»