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Taranto, bimba di 4 anni perde la vita per diagnosi in ritardo: condannato pediatra

 
Vittorio Ricapito

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Vittorio Ricapito

tribunale taranto

La piccolaa fu ricoverata in condizioni critiche a causa di scompensi per diabete mellito con cheto acidosi

Domenica 18 Aprile 2021, 08:14

TARANTO - Condannato a sei mesi con pena sospesa e al pagamento di un risarcimento provvisionale, cioè immediatamente esecutivo, di 200mila euro, un pediatra tarantino accusato di omicidio colposo di una sua paziente di quattro anni. La bimba, nell’agosto del 2013, era stata ricoverata d’urgenza in ospedale dopo essere giunta al Pronto Soccorso in condizioni critiche a causa di scompensi legati alla presenza di diabete mellito con cheto acidosi. Fu lui il primo a visitare la bambina e secondo l’accusa non diagnosticò per tempo il grave problema di salute. Al pagamento della provvisionale nei confronti dei familiari della piccola è stata condannata anche l’Asl, chiamata in causa quale responsabile civile. Assolti, invece, primario e medici ospedalieri finiti sotto accusa per cooperazione in omicidio colposo. La sentenza è stata pronunciata dal giudice Federica Rotondo nei giorni scorsi. Nell’ambito del processo è stato accertato che il ritardo nella diagnosi, precedente al ricovero, ha determinato effetti purtroppo irreversibili sulla condizione della piccola, giunta in ospedale quando ormai non c’era più nulla da fare. La procura ionica aveva chiesto la condanna di tutti i medici coinvolti a due anni e mezzo di reclusione, anche dei medici dell’ospedale, che secondo i consulenti della procura avevano responsabilità nella morte della bimba. Nel corso del processo, il giudice ha ascoltato anche i consulenti tecnici degli imputati, secondo i quali nell’operato dei medici dell’ospedale non si potevano individuare responsabilità in relazione alla difficile gestione clinica della sfortunata paziente. Sono stati così assolti da ogni accusa il dottor Mauro Magno, primario di endocrinologia, difeso dagli avvocati Antonio e Carlo Raffo, il dottor Vincenzo Vitacco, difeso dall’avvocato Elisa Pugliese e il dottore Giuseppe La Balestra, dirigente medico specializzato in pediatria, difeso dall’avvocato Gianluca Mongelli.

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