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Scontri Casarano-Taranto: ci sono 21 tifosi indagati

 
Vittorio Ricapito

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Vittorio Ricapito

Scontri Casarano-Taranto: ci sono 21 tifosi indagati

foto Bruno Toma (archivio)

La partita di serie D fu disputata l'8 settembre 2019

Giovedì 12 Novembre 2020, 10:31

13 Novembre 2020, 19:04

Sono 21 i tifosi indagati per gli scontri fra opposte tifoserie in occasione della partita Casarano-Taranto di serie D dell’8 settembre 2019. Il sostituto procuratore di Lecce Giorgia Villa ha notificato gli avvisi di garanzia a dieci tifosi del Casarano e undici del Taranto accusati di rissa e lancio di materiale pericoloso in occasione di manifestazione sportiva per gli scontri, a suon di mazze, cinte, pietre e transenne, avvenuti poco prima della partita nei pressi dello stadio Capozza di Casarano. Per tre di loro, c’è anche l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale per aver cercato di impedire la cattura di uno di loro da parte della polizia.

Stessa contestazione per un altro accusato di aver strattonato un carabiniere per impedire la cattura di un altro tifoso mentre Mezzi è accusato di aver strattonato un addetto alla security dello stadio. Secondo quanto ricostruito dalle indagini della digos, le frange più estreme delle due tifoserie furono protagoniste di alcune schermaglie nel tentativo di entrare in contatto, poco prima dell’avvio della partita. Si verificò una prima sassaiola fra le due opposte fazioni che richiese l’intervento della polizia e poco dopo i due gruppi si affrontarono di nuovo nei pressi di un’altra area all’esterno dello stadio, questa volta entrando più volte in contatto. Negli scontri violenti tra tifosi furono lanciati sassi e bottiglie e usate aste, cinte, pietre e transenne, il tutto a pochi metri dall’ingresso degli spettatori che cercavano di entrare allo stadio per assistere alla partita. C’era stato anche un prologo, oggetto di altro procedimento: tre degli indagati sono accusati di aver lanciato bottiglie contro il bus dei tifosi del Fasano diretti a Nardò. L’individuazione degli indagati è avvenuta grazie alla paziente attività d’indagine degli investigatori della digos di Lecce, con la collaborazione dei colleghi di Taranto e dei carabinieri di Casarano. A sei degli indagati è contestata la recidiva. Ora gli indagati hanno a disposizione venti giorni per chiedere di essere ascoltati dal pubblico ministero. Alcuni degli indagati tarantini sono assistiti dagli avvocati Antonio Mancaniello e Fabio Fantastico.

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