TARANTO - Dopo un intervento di restauro, studio e ricerca, il Museo nazionale archeologico MArTA di Taranto restituisce alla fruizione dei visitatori il tesoretto di 214 monete (211 stateri della zecca tarentina, due stateri di Heraclea Lucaniae e un divisionale che presenta tipi e peso apparentemente avvicinabili a quelli delle dracme tarentine), nascosto per secoli in un’anforetta di terracotta sotto un cumulo di pietre nella tenuta 'Vigne' in contrada Cardigliano a Specchia (Lecce). Il tesoro è stato riportato alla luce casualmente il 9 ottobre del 1952 da un gruppo di operai «che - sottolinea la direttrice Eva Degl'Innocenti - conquista una vetrina dell’importante museo tarantino. Restituiamo alla comunità e ai visitatori del MArTA non solo reperti di inestimabile valore, ma anche la storia umana di Tarentini e Messapi ed è inevitabile, grazie a questo patrimonio numismatico, ripensare al proprietario del tesoretto, forse costretto a fuggire, e intento ad occultare vicino ad un uliveto».
Il tesoretto di Specchia sarà presentato in diretta Facebook dall’account del MArTA con l’allestimento delle monete al secondo piano del Museo e con la pubblicazione scientifica del catalogo venerdì 23 ottobre alle ore 18 nel corso di una conferenza telematica a cui parteciperanno anche i funzionari del museo, gli studiosi che hanno lavorato al progetto e la presidente del Lions Club Taranto Poseidon, Maria Rosaria Basile, sponsor tecnico.

Ultimato il restauro del tesoretto, il 23 ottobre sarà svelato in diretta su facebook
Mercoledì 21 Ottobre 2020, 18:49