TARANTO - Foto della ex fidanzata nuda pubblicate sui social, lettere, telefonate e messaggi con minacce di morte. Si aggrava la posizione di un 28enne tarantino, già sottoposto a misura cautelare e ora finito agli arresti domiciliari per stalking. La misura cautelare è stata decisa dal giudice Rita Romano che ha imposto all’indagato anche il braccialetto elettronico e il divieto di usare telefono e computer. A maggio scorso il primo provvedimento cautelare, il divieto di avvicinarsi ai luoghi frequentati dalla vittima, dopo mesi di persecuzione. Nelle circa quindici denunce che la ex fidanzata ha presentato alla polizia con l’avvocato Alessandra Tracuzzi, ci sono più di cento immagini pubblicate dall’indagato sui social. Foto di donne sfigurate con l’acido, bare, tombe e pistole, sempre accompagnate da frasi minacciose inequivocabili. Il giovane, stando all’ordinanza del magistrato, ha creato diversi profili falsi sui social per continuare a tampinare la ex fidanzata e controllare ogni suo movimento.
Oltre ad aver pubblicato foto intime della ragazza, su Instagram sono apparse foto di bare e pistole, accompagnate da frasi come queste: «11 giorni ti sono rimasti», «hai le ore contate, preparati», «decido io quando finisce questo gioco preparati ad attraversare l’inferno. Puoi scappare quanto vuoi, prima o poi ti becco e sono cazzi tuoi», «ti sto controllando, so tutto ciò che hai fatto in questi giorni». Una persecuzione iniziata nel 2019, accompagnata anche da telefonate e perfino lettere di minacce che hanno ingenerato nella giovane vittima ansia e paura. Lettere sulle quali la polizia scientifica ha trovato le impronte digitali dell’indagato. Il presunto stalker, secondo il giudice, ha trovato anche il modo di infiltrarsi nei siti professionali frequentati dalla vittima, pubblicare suoi scritti e minacciarla con frasi come «game over», collegate al suo nome. A maggio scorso è stato notificato il primo provvedimento cautelare nei confronti dell’indagato. Secondo il giudice, tuttavia, il giovane ha ignorato quel provvedimento e continuato imperterrito a perseguitare non solo la ex ma anche suoi parenti e amici. In un post, pubblicato sui social con un profilo falso, addirittura nel mirino è finito un amico della ragazza.
L’autore ha dimostrato di averlo pedinato scoprendo luogo di lavoro e indirizzo di casa e poi ha pubblicato la foto di una bara con lo screenshot del profilo del giovane e la scritta minacciosa «il primo che verrà messo nella cassa da morto». Secondo il magistrato, l’indagato ha dimostrato propensione al crimine, totale inaffidabilità e incapacità di controllare i propri impulsi aggressivi e molesti. Per fatti analoghi, la procura di Taranto ha già chiesto il rinvio a giudizio del presunto stalker. L’udienza preliminare, in cui è difeso dall’avvocato Fabio Nicola Cervellera, è fissata per fine ottobre.