TARANTO - Si lavora alla nuova compagine societaria che vedrà la compartecipazione dello Stato, tramite Invitalia, nella gestione dell’ex Ilva. Oggi si riunirà in videoconferenza il tavolo composto da commissari di Ilva in amministrazione straordinaria, che sono rappresentanti della proprietà degli impianti, Mef e Mise, a livello tecnico. Oltre a fare il punto della situazione, il tavolo dovrebbe programmare un incontro con ArcelorMittal circa la verifica del contratto di fitto in essere da parte della società (la multinazionale è subentrata a Ilva in amministrazione straordinaria nella gestione del gruppo dell’acciaio a novembre 2018).
Con ArcelorMittal, l’amministratore delegato di Invitalia, Domenico Arcuri, e il consulente del Governo sul dossier, Francesco Caio, hanno già avuto un confronto qualche giorno fa dedicato all’avvio della discussione sul coinvestimento Stato e ArcelorMittal nella compagine societaria. Il soggetto pubblico individuato, come detto, è Invitalia. Il nuovo piano industriale che ArcelorMittal ha presentato lo scorso 5 giugno, è stato intanto bocciato sia dal Governo (premier Giuseppe Conte e diversi ministri e vice ministri) e sindacati, che hanno già effettuato una prima giornata di sciopero di 24 ore in tutti i siti del gruppo. Il piano è stato respinto perché prevede una previsione di 3200 esuberi con la discesa dell’occupazione nel gruppo da 10.700 attuali a 7.500.
Sempre oggi il direttore delle Risorse umane di ArcelorMittal, Arturo Ferrucci, e il presidente della Camera di Commercio di Taranto, Luigi Sportelli, saranno ascoltati in audizione della commissione Attività produttive della Regione Puglia, presieduta da Donato Pentassuglia. L’iniziativa è stata assunta su proposta del consigliere regionale tarantino Gianni Liviano, per il quale necessitano risposte chiare dopo «la presentazione da parte di Mittal del nuovo piano industriale, che prevede un numero esorbitante di esuberi, e le dichiarazioni rese alla trasmissione “Porta a Porta” dall’ad Morselli che non hanno mancato di suscitare commenti e polemiche».
Sulla compatibilità di un azionariato con lo Stato, la manager ha puntualizzato che gli accordi di marzo «sono vincolanti e l’azienda intende rispettarli. All’epoca abbiamo accettato che nel capitale di ArcelorMittal entrasse un investitore istituzionale. Sulle quote da cedere siamo ancora all’inizio. Se lo Stato avrà una posizione minoritaria? È ancora da decidere. Possibile una minoranza per ArcelorMittal? La ripartizione delle quote - ha affermato Morselli - non è stata ancora definita».
Secondo il presidente di Peacelink, Alessandro Marescotti, «in tutta questa storia dell'Ilva esiste una sola evidenza: nessuno ha una soluzione. Buttare alcune centinaia di milioni di euro di tasse per quanti mesi? Quanto reggerebbe - si chiede l’ambientalista - un salasso che toglie risorse pubbliche ad altri lavoratori in crisi? Per pagare le perdite colossali dell'Ilva si tolgono gli ammortizzatori sociali ad altre decine di migliaia di lavoratori italiani».