TARANTO - Anche i sindacati edili Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil parteciperanno venerdì 22 maggio al sit-in di protesta dinanzi alla Prefettura di Taranto organizzato da Fim, Fiom e Uilm contro ArcelorMittal per la fermata degli impianti dell’area a freddo e l’aumento dei numeri della cassa integrazione con causale Covid. Gli edili lamentano con le imprese dell’indotto-appalto i ritardi nei pagamenti delle fatture scadute. Secondo Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil, «il drammatico evolversi della vertenza ArcelorMittal, che vede fortemente a rischio gli investimenti necessari al rilancio produttivo e al risanamento dello stabilimento di Taranto, minaccia la tenuta occupazionale anche dei lavoratori edili occupati nell’appalto, già pesantemente penalizzati in questi anni da ammortizzatori sociali, dumping contrattuale e ritardi nei pagamenti della retribuzione da parte delle imprese».
Per queste ragioni le organizzazioni sindacali «aderiscono - viene spiegato - alla iniziativa di mobilitazione promossa da Fim, Fiom e Uilm partecipando al presidio che si terrà presso la Prefettura di Taranto il prossimo 22 maggio». L'Usb ha indetto per la stessa giornata lo sciopero dei lavoratori diretti e dell’appalto, a partire dalle 7 e per 24 ore, con presidio davanti alla direzione dello stabilimento di Taranto.