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Mittal Taranto, chiesto incontro con prefetto: «Ridurre numero lavoratori»

 
Redazione online

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Taranto, crisi nell'appalto ex Ilva: rischio 200 licenziamenti

I rappresentanti di Fim, Fiom, Uilm e Usb ritengono insufficienti le misure adottate dall’azienda per contenere i rischi di contagio da Covid-19

Lunedì 30 Marzo 2020, 14:30

TARANTO - «Chiediamo una convocazione urgente al fine di rivedere il documento prefettizio, per garantire a tutti i lavoratori il diritto alla salute che per noi viene prima della produzione. In assenza di una celere convocazione, non escludiamo azioni di protesta. Bisogna agire subito». Lo sottolineano Fim, Fiom, Uilm e Usb di Taranto in una nota inviata al prefetto di Taranto Demetrio Martino, al custode giudiziario degli impianti dell’area a caldo dell’ex Ilva, Barbara Valenzano, allo Spesal Asl di Taranto, ad ArcelorMittal e a Confindustria Taranto.

I sindacati ritengono insufficienti le misure adottate dall’azienda per contenere i rischi di contagio da Coronavirus e contestano il decreto firmato dal prefetto giovedì scorso che dispone la sospensione dell’attività produttiva ai fini commerciali fino al 3 aprile, ma consente l’impiego di 3.500 lavoratori diretti e 2.000 dell’appalto nelle 24 ore. Secondo le organizzazioni sindacali, che oggi hanno incontrato i vertici dell’azienda per la procedura inerente la Cassa integrazione ordinaria con causale Covid 19, risulta «imbarazzante l'impostazione aziendale che continua a celarsi dietro la copertura del provvedimento prefettizio e continua a tergiversare sul come intervenire rispetto a questa emergenza sanitaria».

A dimostrazione, aggiungono, «della superficialità con cui l’azienda e Confindustria stanno affrontando l’emergenza coronavirus, registriamo una presenza dei lavoratori dell’appalto pari a 2020, solo nel primo turno, che va ben al di sopra di quanto previsto dal decreto prefettizio. La presenza, di fatto, aumenterà sommando i dati di secondo e terzo turno. Infatti, Confindustria - concludono - avrebbe dovuto garantire la riduzione del personale del 25%, così come comunicato da ArcelorMittal in una nota del 27 marzo scorso».

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