Domenica 07 Settembre 2025 | 02:12

Taranto, il caso immunità penale di Mittal approda alla Consulta

 
Mimmo Mazza

Reporter:

Mimmo Mazza

Taranto, il caso immunità penale di Mittal approda alla Consulta

Al vaglio la questione di legittimità proposta dal gup Ruberto

Mercoledì 09 Ottobre 2019, 11:45

TARANTO - Approda oggi al vaglio della Consulta la questione di legittimità costituzionale proposta dal gip del Tribunale di Taranto Benedetto Ruberto sull'immunità penale e amministrativa del commissario straordinario, dell'affittuario o acquirente e dei soggetti da questi funzionalmente delegati per l'attuazione del piano ambientale per lo stabilimento ex Ilva.

Nel procedimento risultano costituiti, oltre all'Avvocatura dello Stato, ArcelorMittal (con gli avvocati Massimo Luciani e Elisabetta Gardini), ad adiuvandum la Regione Puglia (con gli avvocati Francesco Saverio Marini, Rossana Lanza e Anna Bucci).
La decisione del gip fu assunta dopo la riunione di tre procedimenti penali riguardanti inchieste sulle emissioni dello stabilimento siderurgico. Il nodo giuridico fondamentale non è l’immunità di vertici e gestori dello stabilimento siderurgico ma la legittimità costituzionale del quinto comma dell’articolo 2 del decreto-legge 191 del 4 dicembre 2015 (Disposizioni urgenti per la cessione a terzi dei complessi aziendali del Gruppo Ilva), poi convertito in legge e affiancato da ulteriori disposizioni urgenti per il completamento della procedura di cessione. Quel comma, finora mai messo in discussione da governo e Parlamento, riguarda la proroga della facoltà d’uso dello stabilimento sequestrato ben oltre l’originario termine di 36 mesi. Spetta ai giudici costituzionali valutare se quelle norme alla base della cessione dell’ex Ilva al gruppo ArcelorMittal rispettano la Costituzione o sono sbilanciate in favore dell’attività aziendale. La questione di legittimità è stata sollevata dal giudice Ruberto l’8 febbraio scorso. Son ben sette gli articoli della Costituzione che il magistrato ritiene violati dalle norme poste alla base della cessione del siderurgico.

Nella decisione sull’ammissibilità, la Corte Costituzionale ricorda che, «avuto riguardo al primo aspetto, concernente la prosecuzione dell’attività produttiva presso lo stabilimento siderurgico Ilva di Taranto, il giudice a quo afferma che uno dei temi di indagine che intende approfondire riguarda l’eventuale permanenza dei fenomeni emissivi, di modo che le condotte su cui si sta indagando o che potrebbero essere oggetto di potenziali nuove indagini non riguardano solo il biennio 2014-2015, ma anche il 2016 (di cui al procedimento penale n. 7297/17 mod. 44) e, astrattamente, gli anni successivi, ove si consideri che si tratta di condotte riguardanti reati permanenti, la cui consumazione è strettamente connessa al ciclo produttivo, mai interrottosi».

Il giudice Ruberto nella sua istanza ha evidenziato «tenuto conto che la stessa attività produttiva, giusto Dpcm 29 settembre 2017, è stata autorizzata sino al 23 agosto 2023, data di scadenza dell’autorizzazione integrata ambientale e termine ultimo per la realizzazione degli interventi del piano ambientale» e che «le indagini non potrebbero non tener conto che si tratta di un’attività autorizzata per legge a proseguire, nonostante lo stesso legislatore l’abbia ritenuta fonte di pericoli gravi e rilevanti per l’integrità dell’ambiente e della salute». Da qui «sorge la ritenuta necessità di scrutinare la conformità a Costituzione delle disposizioni che hanno consentito e che stanno tuttora consentendo allo stabilimento Ilva di Taranto la prosecuzione dell’attività produttiva in costanza di sequestro penale».
La settimana prossima il Senato discuterà il decreto-crisi che ad agosto a reintrodotto le tutele legali ad ArcelorMittal che il decreto-crescita di giugno aveva delimitato allo scorso 6 settembre.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)