Sabato 06 Settembre 2025 | 11:27

«Jago» e la vipera, storia con lieto fine

 
marco SMALDONE

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marco SMALDONE

Il morso della vipera: un rischio in agguato

La storia di quello che è successo a Jago di cui adesso racconterò l'odissea

Sabato 22 Marzo 2025, 16:20

16:23

A volte possono capitare situazioni molto spiacevoli causate da imprevisti incidenti, anche molto gravi, in cui si rischia la vita: casi addebitabili alla sfortuna. Quando poi segue la guarigione si grida al miracolo: poiché, nonostante la disgrazia, è stata provvidenziale la fortuna a dare una mano. È proprio quello che è successo a Jago di cui adesso racconterò la sua odissea.

La primavera con i suoi primi cenni di giornate miti è foriera di belle passeggiate nelle zone boschive o nelle campagne dove si respira aria di erba novella. Attenzione, però, è anche tempo si stare in guardia, perché alcuni animali selvatici e pericolosi sollecitati dalle temperature più calde primaverili iniziano ad uscire dal lungo letargo invernale, ma hanno ancora movimenti rallentati, per cui incontrandoli, soprattutto i rettili, possiamo trovarci in rotta di collisione con loro. Può succedere perché non hanno ancora l'agilità di quando sono perfettamente svegli come in estate e per questo non riescono a percepire il rumore del calpestio prodotto dai nostri passi sul terreno erboso che li farebbe allontanare velocemente.

Situazioni queste che diventano molto pericolose quando, ad esempio, ci si imbatte in una vipera. Cosa realmente accaduta solo alcuni giorni fa quando ho dovuto soccorrere Jago, un cane di razza Lagotto, che è stato morsicato da una vipera. Jago, bravissimo cane da tartufi, era insieme ad Antonino, il suo amato leader, nel bosco del Pollino in cerca di quei pregiatissimi tuberi ovvero i tartufi. Jago dopo averne scoperto uno ha voluto avvertire il padrone, cosa che normalmente faceva dopo ogni scoperta per ricevere il premio, che per consuetudine Antonino gli elargiva ogni volta che ne scopriva uno. La sfortuna ha voluto che, in uno dei saltelli di gioia intorno al padrone nell'attesa di ricevere il premio, Jago ha calpestato una vipera che era lì presente nel manto erboso ancora non del tutto sveglia. Il rettile ha reagito violentemente azzannando la zampa sinistra posteriore di Jago che era finita addosso alla vipera. Dopo solo pochi minuti dal morso, mi riferiva Antonino, Jago era in preda a fortissimi dolori, bruciori e lamenti: si leccava intensamente la zampa e dopo un breve accenno di vomito si era accasciato per terra esanime. Antonino prontamente gli ha praticato un massaggio cardiorespiratorio e accertatosi che respirasse ancora, lo ha raccolto immediatamente da terra e di corsa si è diretto verso l’ambulatorio veterinario più vicino. Già durante il tragitto, durato circa una mezz'ora, la zampa posteriore morsicata era diventata enormemente gonfia per l'edema acuto ingravescente e di colore violaceo (ecchimosi emorragica). Lesione che successivamente ha continuato a diffondersi a tutte e quattro le zampe e alle parti più declive del corpo: borsa scrotale, pancia, torace e gola e che purtroppo continuavano a peggiorare nelle ore successive.

Che si fosse trattato di una vipera ad aver morsicato Jago era cosa acclarata, in quanto Antonino è un esperto conoscitore di rettili. Mi ha riferito che aveva osservato attentamente il serpente: la lunghezza non superava i 60 cm; la coda, sottile e corta, si attaccava sul corpo cilindrico piuttosto robusto. Per esserne ancora più sicuro, mi ha anche detto di essersi soffermato attentamente sugli occhi, rilevando le tipiche pupille a fessura verticale, caratteristica esclusiva della vipera, unitamente alla testa di forma e di aspetto triangolare dai caratteristici colori grigio-marrone e con una striscia a zig zag lungo il corpo. Il tutto poi confermato in modo ineccepibile dai severi sintomi insorti subito dopo a carico del povero Jago.

All'indomani del ricovero, Antonino è tornato a trovare Jago e nel vederlo ulteriormente peggiorato ha deciso di trasferirlo a Bari nella mia struttura. Dal momento in cui Jago è arrivato da me, è stata una corsa contro il tempo, poiché si trattava di un paziente in codice rosso. Dopo aver avviato tutte le cure necessarie di pronto soccorso, compresa una immediata emotrasfusione, con la massima attenzione, ovvero previo test di tolleranza, gli ho praticato l'antidoto al potente veleno inoculato dalla vipera. Le assidue ed intense cure si sono protratte per alcuni giorni e grazie anche alla giovanissima età di Jago (di solo due anni) i risultati sperati non si sono fatti attendere. I progressi sono stati abbastanza rapidi ed evidenti, tanto che già in seconda giornata Jago ha cominciato ad alzarsi ed in terza gli edemi si erano in buona parte riassorbiti e dal giorno dopo ha cominciato anche a mangiare. Quello che mi preoccupava ancora molto era proprio la zampa morsicata che, nonostante tutte le cure e gli assidui bendaggi compressivi di tamponamento, non riusciva a sgonfiarsi completamente.

Per rivitalizzare quei tessuti gravemente compromessi che rischiavano la necrosi ho dovuto praticargli delle sedute di ossigeno-ozono terapia. Così facendo anche l’edema della zampa è rientrata perfettamente con grande gioia di Antonino e di tutta la famiglia, ma soprattutto mia per essere riuscito a salvare la vita a Jago che potrà nuovamente tornare sul Pollino a cercare tartufi.

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