Sabato 01 Novembre 2025 | 17:31

Il ricordo di Vito e dei suoi amati cani

Il ricordo di Vito e dei suoi amati cani

 
Marco Smaldone

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Marco Smaldone

Il ricordo di Vito e dei suoi amati cani

Caro Vito Cimmarusti, grande giornalista e da sempre amico degli animali, la nostra amicizia è iniziata verso la metà degli lontani anni ‘70...

Sabato 01 Novembre 2025, 11:29

Caro Vito Cimmarusti, grande giornalista e da sempre amico degli animali, la nostra amicizia è iniziata verso la metà degli lontani anni ‘70. Tu eri già un affermato, come si diceva allora «cronista d’assalto» presso la Gazzetta del Mezzogiorno, primo quotidiano a quei tempi, letto e diffuso in Puglia e in Lucania, poi caporedattore dello stesso e formidabile divulgatore di notizie, con un grande talento di scrittore. Io poco più che ventenne non avevo ancora coronato il mio grande sogno di diventare medico veterinario, d’altronde ero più giovane di te all’incirca di una quindicina di anni. La nostra amicizia è durata per oltre mezzo secolo e avrebbe continuato il suo percorso se l’altro giorno non avessi appreso la triste notizia della tua scomparsa. Un altro grande e comune amico, nonché tuo illustre collega, Antonello Ambruosi, mi ha telefonato per dirmi ciò che non avrei mai voluto sentire.

Ricordo, ci siamo incontrati grazie alla tua smisurata passione per gli animali, i cani in particolare. Sostenevi che andavano protetti in una società spesso spietata: ampio spazio, infatti, dedicavi nel giornale a chi li difendeva. Quando l’amore per gli animali non era ancora inserito nel mondo civile come adesso. Mi chiedesti un Pastore tedesco, la razza allora più ambita e amata al mondo, che insieme alla tua famiglia avete amorevolmente cresciuto e che io ho sempre curato nell’arco della sua vita.

Purtroppo i cani, pur essendo «angeli senza ali», condividono biologicamente un tempo troppo breve insieme alla loro famiglia umana. Vito, dopo la scomparsa del tuo amatissimo cane di sesso femminile, chiamata simpaticamente Ciccia, nome che le desti il giorno in cui te la consegnai poiché un po’ rotondetta, unica femmina della cucciolata. Splendido esemplare di Pastore tedesco, ricordo che dopo la sua scomparsa non volevi più un altro cane: troppo dolore avevi subìto con la sua perdita.

Ci pensarono i tuoi figli, Ivan e Michele, a volerne un altro. Questa volta sì trattò di un cane Corso, Chantal, splendida razza millenaria italiana e orgogliosamente pugliese, molto ambita tuttora dai cinofili di tutto il mondo. La gestivi principalmente tu. Nonostante la grande taglia, non era per niente aggressiva, anzi, affettuosa come una bambina. Ma sempre in bilico con il sovrappeso, poiché amava molto mangiare e come si dice era «un’ottima forchetta». Anche in questo caso ho continuato ad essere il tuo veterinario di fiducia, finché Chantal è vissuta.

Caro Vito, come amico ho sempre gioito per i tuoi successi, anche quelli extra-giornalistici. Amavi Bari, città in cui vivevi, vicina a Valenzano dov’eri nato. Adoravi il mare e ricordo quando entrasti in polemica con la costruzione sul lungomare dei palazzi di Punta Perotti che interrompevano la visuale del panorama marittimo, per cui in redazione coniasti il termine «saracinesca».

Quindi il ricordo della vecchia sede della Gazzetta del Mezzogiorno di piazza Moro, dove sei cresciuto sia anagraficamente che dal punto di vista lavorativo, così splendidamente descritta nel tuo primo libro «La fine dell’estate», l’antico palazzo con i Telamoni (famosi nel mito di Atlante, costretti da Zeus a reggere la volta celeste). Creasti la rivista culturale «Nel Mese», sede di incontri e mostre di quadri, opere di pittori pugliesi. Che dire, poi, dell’indimenticabile farsa dialettale «U cazzarizze» realizzata con l’amico Nunzio Ingrosso, una delle prime commedie scritte e rappresentate in vernacolo barese con la Compagnia teatrale del noto attore Nicola Pignataro, nella metà degli anni ‘70.

Caro amico, fai buon viaggio extraterreno. Mi fa piacere pensare che passando per il Ponte dell’Arcobaleno, incontrerai i tuoi cani che hai amato nella tua lunga, proficua e felice vita e che ti accompagneranno nella Luce eterna.

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