Lunedì 08 Settembre 2025 | 10:39

Cani aggressivi: le colpe dei padroni

 
«Ma ora chi ferma i cani aggressivi?»

Importante ricordarsi di non uscire senza le bustine per le feci e una bottiglietta d’acqua per lavare le urine

Sabato 20 Aprile 2024, 15:35

15:36

Oggi ci occuperemo dell’aspetto legislativo riguardo alla detenzione degli animali domestici ed in particolare del cane. Vedremo quali sono le responsabilità e quindi i doveri dei padroni dei cani. L’ordinanza per la tutela dell’incolumità pubblica dall’aggressione dei cani, in vigore del 2009, emanata dal Ministero della Salute, stabilisce che il ruolo del proprietario del cane é fondamentale nella prevenzione di eventi aggressivi che a volte si rivelano addirittura luttuosi come di recente è successo con i tre rottweiler sfuggiti al controllo dei padroni vicino Roma, che hanno ammazzato il giovane runner. Quindi il proprietario del cane é ritenuto dalla legge sempre responsabile del benessere, del controllo e della conduzione dell’animale e ne risponde sia civilmente che penalmente dei danni o lesioni a persone ad animali e cose provocati dal proprio animale.

Cominciamo a vedere cosa impone la legge sugli animali che vivono in condominio. La prima notizia positiva a favore dei nostri amici animali é che rispetto al passato oggi l’ingresso degli animali in condominio non può più essere vietato dagli altri condomini, questo è stato sancito dalla modifica dell’articolo 1138 del Codice Civile. Comunque la loro presenza in ambito condominiale comporta delle regole che bisogna rispettare. Diversi sono gli obblighi del proprietario, volti a tutelare sicurezza e salute propria e degli altri condomini. In primis la registrazione del nuovo inquilino peloso all’anagrafe canina. Quindi recarsi al più presto dal veterinario per provvedere all’impianto del microchip. In passato di diatribe condominiali a causa della presenza degli animali ce ne sono state tantissime e anche molto accese, tanto che spesso sono finite in aule di tribunali.

Contenzioso più frequente? Quello causato dall’abbaio prolungato dei cani, per cui vediamo subito quando l’abbaio diventa un reato. Il Codice Penale ritiene responsabile quei padroni di cani che non si preoccupano di impedire il latrire prolungato dei loro cani e ancora peggio se dovessero fomentarli. Questo comportamento viene punito dalla legge con l’arresto fino a tre mesi, oppure con una ammenda fino a 309 euro. Ma quando scatta il reato? Con il disturbo della quiete pubblica, soprattutto quando l’inconveniente si verifica durante le ore notturne o nel presto pomeriggio, ovvero nelle ore della siesta. Questo stesso provvedimento viene applicato non solo in ambito condominiale ma anche con coinquilini in stretta vicinanza. Sempre nell’ottica di una corretta convivenza uomo-cane nel contesto urbano, la legge impone l’obbligo del guinzaglio ogni volta che si porta il cane a spasso, ma se ne può fare a meno solo all’interno di appositi spazi quali «le aree cani», dove possono essere sguinzagliati per farli correre liberamente. La legge precisa anche che il guinzaglio non deve avere una lunghezza superiore al metro e mezzo. Inoltre i proprietari sono obbligati ad avere sempre a portata di mano anche una museruola che deve essere fatta indossare al cane nel caso di necessità. Un esempio: per poter prendere un mezzo pubblico, prevenzione questa molto utile per evitare incidenti con persone o altri cani.

Importante e anche obbligatorio è ricordarsi di non uscire senza le bustine per raccogliere le feci o una bottiglietta d’ acqua per lavare dove il cane ha urinato, regola, questa, richiesta dai vigili urbani, altrimenti si è sanzionabili. Un altro aspetto che mi piace evidenziare è che la legge ha previsto l’attuazione dei «patentini» per i proprietari di quei cani appartenenti alle razze cosiddette «pericolose». Attualmente sono di obbligo solo per quei padroni che i loro cani hanno causato qualche danno per la loro aggressività. Un altro concetto particolare ed importante previsto dalla legge, è quello della «proprietà responsabile». Facciamo un esempio per capire immediatamente di cosa si tratta: un cane di grande taglia che pesa 50-60 kg e magari anche oltre, non può essere affidato alla conduzione di un ragazzino o di una persona troppo esile, poiché come è facile immaginare non potranno essere in grado di gestire simili poderosi e potenti soggetti. Di questo è molto altro parlerò oggi in una conferenza che terrò alle ore 19, presso il Circolo Unione di Manfredonia (Foggia), unitamente alla presentazione del mio libro «Il Giuramento di Aristotele, esperienze di un veterinario», su invito del presidente del Circolo, avv. Ugo Galli. Tema della mia relazione «I cani aggressivi e le colpe dei padroni», argomento utile al fine di una buona convivenza civile e preventiva.

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