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L’uccisione di M90 crimine intollerabile

 
Marco Smaldone

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Marco Smaldone

Trentino, il Tar sospende ordinanza abbattimento orso MJ5

Non resta che ammettere come in questa vicenda abbiamo perso tutti: cittadini, politici, animalisti ed animali

Sabato 17 Febbraio 2024, 11:57

L’abbattimento dell’Orso Sonny, all’anagrafe purtroppo solo M90, è notizia recente. Un meraviglioso e giovane esemplare che agli occhi del presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, aveva solo la colpa di aver seguito a debita distanza una coppia di turisti. Cosa vergognosa che ha profondamente addolorato non solo a me, ma anche milioni di amanti degli animali e della natura in genere. Mi ha colpito in particolare un post su internet della Giudice Lydia de Jure, grande appassionata di animali che, giustamente indignata, ha stigmatizzato in punta di diritto questo orrendo crimine.

Per quanto mi riguarda, come medico veterinario e conoscitore del mondo animale, mi rifiuto di accettare questa assurda e nefasta decisione: il povero Sonny, evitando l’abbattimento, si sarebbe potuto ospitare “civilmente” in una zona opportunamente recintata, con un risvolto positivo che avrebbero potuto trarne beneficio l’intera collettività. Pensiamo ai turisti ed ai residenti che avrebbero potuto, da debita distanza, osservare non solo Sonny, ma magari anche tanti altri animali e senza correre alcun rischio. Un provvedimento intelligente che avrebbe potuto evitare altri brutali ed inumane tragedie. Perché, come previsto dallo stesso Bugatti, dovrebbe continuare l’atroce massacro di altri otto esemplari all’anno e per tre anni. Un progetto che, secondo previsioni, per fortuna difficilmente sarà realizzato. Ne sono convinto poiché l’ira delle associazioni protezionistiche, già scese in campo, impediranno con ogni mezzo a Maurizio Fugatti di fare altre vittime col disegno di legge ribattezzato «ammazza-orsi». Alla manifestazione di domenica scorsa a Trento, dove hanno aderito le principali associazioni animalistiche fra cui Lav, Enpa, Lac, Lndc Animal Protection e molte altre, erano presenti oltre 800 animalisti provenienti da tutta Italia.

Quello che in questa storia sorprende, è stato detto nella manifestazione, sono stati i tempi velocissimi dell’abbattimento di Sonny, eseguito nelle ore in cui è stata firmata l’ordinanza. Le associazioni protezionistiche hanno addirittura chiesto a gran voce che venga eseguita l’autopsia dell’orso abbattuto: importante indagine che può chiarire in modo inequivocabile l’ora e la data del decesso, per escludere il sospetto che Sonny possa essere stato addirittura ucciso giorni prima del “decreto/ condanna di morte”.

Massimo Vetturini, responsabile dell’area animali selvatici della Lav, ha dichiarato che mentre pubblicavano il decreto di uccisione, i killer erano già pronti con le carabine proprio per impedire ai protezionisti di intervenire e difendere M90 dalla condanna a morte. E sempre Vetturini ha anche dichiarato che è pronto a portare la Provincia di Trento davanti alla Corte di Giustizia Europea alla quale verrà chiesta una procedura d’infrazione nei confronti dell’Italia affinché gli orsi inTrentino non debbano rischiare l’estinzione.

Mi piace concludere con l’autorevole pensiero della mia cara amica Lydia de Jure: come addetta ai lavori, sentenzia idealmente che, salvo ripensamento, quel personaggio politico del Trentino dopo questa immotivata uccisione e con un programma ulteriormente nefasto che ha, di ammazzare altri 24 orsi nei prossimi tre anni, deve essere mandato via al più presto. Insomma privato di ogni potere. Parole queste condivise da tutte le persone che amano gli animali e la natura. Tirando le somme, non resta che ammettere come in questa vicenda abbiamo perso tutti: cittadini, politici, animalisti ed animali. Per cui la necessità di pene più severe per i reati contro gli animali. Appunto, la deputata Vittoria Brambilla ha proposto una legge che in questi giorni deve essere discussa alla Camera e che prevede l’innalzamento delle pene per coloro che si macchiano di reati contro gli animali. Per il reato di uccisione dai 2 anni attualmente previsti si potrebbe passere ai 6 anni di reclusione, mentre per quelli di maltrattamento da 1 si passerebbe a 5 anni assieme ad una multa da 5.000 a 30.000 euro. La proposta attribuisce all’abbandono, fenomeno purtroppo ancora frequente, le stesse pene del maltrattamento che passano da massimo un anno di carcere a 5 e introduce anche nel codice penale nuove norme contro bocconi ed esche avvelenate, oggi dettate solo da un’ordinanza ministeriale.

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