L'accusa per la moglie dell'ex capitano del Milan, ora allenatore della Primavera rossonera, è di associazione per delinquere finalizzata alla truffa. La difesa sostiene che la donna, ora in carcere a Monza, sia «assolutamente estranea» ai fatti che le vengono contestati e chiederà la revoca della custodia cautelare. Con Maura Lari sono state arrestate altre 12 persone, mentre 20 risultano indagate a piede libero.
La moglie dello storico capitano del Milan è entrata nella parte dell'inchiesta che riguarda un giro di false fidejussioni, conti correnti bancari aperti da prestanome, false buste paga per ottenere dei finanziamenti, riconducibili alle persone del giro delle auto riciclate, che avrebbero truffato molti ignari clienti per oltre due milioni di euro solo nell'ultimo anno.
Secondo l'accusa, Maura Lari potrebbe aver aiutato l'organizzazione ad introdursi nel mondo dei vip per attirare possibili, facoltose vittime delle truffe. Ipotesi che il suo legale di Lecco, Roberto Tropenscovino, respinge nel modo più deciso. «E' evidente - spiega - che hanno lanciato la classica rete tirando su anche chi non c'entra. La signora Lari è stata arrestata semplicemente perché conosce alcune delle persone arrestate, e questo è il prezzo che si paga ad essere la moglie di un personaggio famoso». La difesa ne chiederà la scarcerazione.