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De Zerbi da amarcord «La vittoria su Gattuso dedicata al mio Foggia»

 
Raffaele Fiorella

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Raffaele Fiorella

De Zerbi da amarcord «La vittoria su Gattuso dedicata al mio Foggia»

Rivincita col Brighton di Gattuso per l’ex rossonero. In Europa League il tecnico bresciano ha battuto «Ringhio». Nel 2016 il ko nelle finali playoff di C, contro il Pisa

Sabato 16 Dicembre 2023, 13:17

Italia e Inghilterra non sono poi così rivali e lontane se c’è un ponte di passione e nostalgia ad attraversare il canale della Manica, unire un allenatore e una città che hanno condiviso gioie e dolori, imprese e grandi amarezze, emozioni indelebili, momenti unici. Roberto De Zerbi e Foggia: storia di un legame straordinario, di ricordi che non sbiadiscono e un amore vivo a distanza di anni, nonostante il presente racconti di strade agli antipodi: il tecnico bresciano vola in Premier e in Europa League col suo Brighton; il Foggia è decimo in Serie C, in un periodo complicato dopo aver sfiorato l’estate scorsa, ai playoff, il ritorno in B: affanni in classifica e incertezza sul futuro del club. Eppure non c’è distanza che tenga né categoria che possa abbassare i battiti del cuore, quando il sentimento è forte e autentico, il passato è sempre lì che torna a bussare alla tua porta.

Nell’ultima giornata della fase a gironi di Europa League, in una notte indimenticabile per il Brighton, De Zerbi fa una dedica speciale al Foggia e ai suoi tifosi. L’1-0 casalingo contro il Marsiglia di Gattuso, nel derby tra tecnici italiani, è una vittoria che consegna agli inglesi il primo posto in un girone da brividi (completato da Ajax e Aek Atene) e l’accesso diretto agli ottavi di Europa League, mentre il club francese sarà costretto a disputare il playoff di febbraio. Ma è anche una rivincita per il tecnico bresciano classe ‘79: sette anni fa, il Foggia di De Zerbi perse le finali playoff di Serie C contro il Pisa di Gattuso. Una ferita che per l’allenatore ex Sassuolo e Shakhtar Donetsk non si è mai rimarginata. «Siamo molto felici e orgogliosi di questo risultato per tutto l’ambiente del Brighton, dal club ai tifosi - ha detto De Zerbi alla fine della partita, rispondendo ad una domanda su questo momento speciale della sua carriera, se può essere paragonato alle vittorie contro Chelsea e Arsenal -. Penso che questo sia il momento più bello della mia vita ma c’è anche qualcos’altro che bisogna sapere: io ho perso una finale playoff di Serie C nella Lega Pro italiana sette anni fa, contro Rino; e così, appena è finita la partita col Marsiglia, ho pensato a quel mio Foggia, ai giocatori che avevo lì all’epoca, alla città e alla sua gente: soffrimmo tutti molto alla fine di quella sfida; quando perdi una finale in quel modo non puoi dimenticarlo, e io ho il ricordo di quei momenti sempre nella mia testa».

Due anni intensi alla guida del Foggia, tra il 2014 e il 2016, dopo il biennio da calciatore in rossonero fra il 2002 e il 2004 (con una promozione dalla C2 alla C1). Calcio spettacolare, «da playstation». Risultati sorprendenti. Una Coppa Italia di Lega Pro in bacheca, e la B sfuggita solo all’ultima curva. Lo Zaccheria che torna a popolarsi di tifosi e di un entusiasmo travolgente, fino ai 20mila della finale col Pisa, pareggiata 1-1 in un clima incandescente sugli spalti, risultato che mandò in B i toscani, vittoriosi 4-2 all’andata. L’Italia scopre allora di avere un grande allenatore ma De Zerbi non ha mai dimenticato quell’epilogo amaro, come ha dichiarato in diverse interviste negli ultimi anni: «Quella delusione non l’ho ancora smaltita, quando ci ripenso non dormo la notte. Un’amarezza che mi è rimasta dentro. Foggia è la città che sento mia. E quel Foggia è stata la mia squadra più bella, mi rappresentava anche come carattere. Ragazzi intelligentissimi, curiosi: nell’ora e mezza in cui analizzavamo la partita ci divertivamo, parlavamo di calcio anche a cena nelle sere di Champions. La mia idea di gioco era entrata nelle loro teste». Un pezzo di quel Foggia è al Brighton, fra i collaboratori e preparatori del tecnico bresciano: l’ex centrocampista Marcello Quinto, foggiano di Stornarella; Marco Marcattilii e Vincenzo Teresa.

La vittoria contro il Marsiglia chiude un cerchio ma non manda in soffitta il passato, non cancella un finale che ha lasciato in sospeso qualcosa di incompiuto. Per ora flirtano a distanza, ma le vie del pallone sono infinite e chissà che in futuro De Zerbi e il Foggia non possano ritrovarsi per scrivere un nuovo capitolo di una grande storia d’amore che aspetta il lieto fine.

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