Mercoledì 22 Ottobre 2025 | 21:19

La top 11 rossonera di Zeman: «Ecco a voi il mio super Foggia ideale»

La top 11 rossonera di Zeman: «Ecco a voi il mio super Foggia ideale»

 
Raffaele Fiorella

Reporter:

Raffaele Fiorella

La top 11 rossonera di Zeman:  «Ecco a voi il mio super Foggia ideale»

Il racconto del boemo: da Mancini a Chamot fino al tridente delle meraviglie. Nella formazione tipo ben 5 hanno vestito la maglia azzurra

Sabato 24 Dicembre 2022, 13:24

FOGGIA - Mancini in porta. Difesa con Petrescu sulla fascia destra e Codispoti sulla corsia mancina, centrali Padalino e Chamot. In cabina di regia Manicone. A completare il centrocampo Shalimov nel ruolo di mezz’ala destra e Barone da interno sinistro. Tridente delle meraviglie Rambaudi-Baiano-Signori. Modulo, naturalmente, il 4-3-3. E’ la top 11 di Zemanlandia secondo il tecnico boemo, la migliore formazione che è possibile ricavare prendendo in esame le otto stagioni in cui l’allenatore di Praga ha guidato il Foggia, dall’86/87 fino all’estate scorsa. E’ lo stesso Zdenek Zeman a tracciare il suo 11 rossonero ideale con qualche colpo di scena per alcuni esclusi eccellenti. Un «all-time» da cui restano fuori tanti altri grandi giocatori che il boemo ha allenato a Foggia, come Di Biagio, Stroppa, Roy, Kolyvanov, Insigne, solo per citarne alcuni.

L’ex tecnico rossonero, tornato in città per presentare la sua autobiografia “La bellezza non ha prezzo”, scritta con il vicedirettore della Gazzetta dello Sport Andrea Di Caro, ha ricordato i suoi trascorsi allo «Zaccheria» e il suo legame con la città, conversando con il giornalista Mario De Vivo nell’ambito di un’ennesima edizione di successo del Foggia Festival Sport Story, promosso dalla Fondazione Monti Uniti di Foggia in collaborazione con biblioteca provinciale “La Magna Capitana”, libreria Ubik, Piccola Compagnia Impertinente ed il patrocinio di Ordine dei giornalisti della Puglia, Ussi Puglia, Teatro della Polvere e Provincia di Foggia.

Bagno di folla per il boemo e biografia introvabile in questi giorni nelle librerie di tutta d’Italia. Un boom che ha sorpreso anche la casa editrice Rizzoli. Zeman nel libro racconta la sua vita e la sua carriera e lo ha fatto anche a Foggia, commuovendosi per lo spettacolo inscenato come omaggio in suo onore dagli attori della Piccola Compagnia Impertinente.

«Lavorare per migliorare e dare soddisfazioni agli altri è sempre stata la mia linea guida, chiamo i miei giocatori ragazzi perché mi sento anche un padre nei loro confronti, forse anche per sdebitarmi dato che da genitore ho fatto un po’ soffrire i miei figli perché ero spesso lontano da casa – ha detto Zeman -. Il calcio in Italia ha grossi problemi, ma anche all’estero. Si spende più di quello che si può investire. Sul piano tecnico non vedo innovazione. I Mondiali mi hanno deluso: intere partite giocate venti metri in una metà campo e venti metri nell’altra; due o tre centrali di difesa che si passano la palla tra di loro e altri sette giocatori che, di schiena alla porta avversaria, aspettano non si sa cosa».

Settantacinque anni e non sentirli: Zeman ha ancora voglia di allenare, lo ha ribadito. «Se mi danno una squadra, un campo e si può fare il calcio che piace a me io alleno ancora, anche se adesso vanno molto di moda i tecnici giovani – ha sottolineato il boemo -. A Foggia o altrove, mi piacerebbe rimettere la tuta e provare ad insegnare qualcosa. Con me tutti i giocatori hanno dato il massimo sempre, a prescindere dalle qualità tecniche di ognuno. Nell’ultima esperienza di Foggia mi sono impegnato, al di là del lato sportivo, anche affinché potessimo dare un’immagine diversa della città, che ultimamente sta avendo diversi problemi e per alcuni aspetti non è un esempio. E’ una città Foggia – ha concluso Zeman - cambiata rispetto agli anni Novanta, in cui ebbe molto dal calcio. Io penso che il pallone possa ancora fare molto per migliorare una città, se fatto da persone perbene. Ci tornerei ad allenare, purché con un’altra proprietà che non sia quella attuale. Ho vissuto un tempo felice, contento di poter fare ciò che desideravo quando ero ragazzo e spero che ci possa essere ancora qualche altra bella pagina da scrivere».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)